“Egregio Presidente, queste Segreterie ritengono che non sia affatto soddisfacente il modello di riorganizzazione del Sistema Sanitario che si vuole adottare per  il territorio della Provincia Bat.Riteniamo infatti che il dibattito, in questi ultimi anni, sia stato prevalentemente condizionato dagli interessi dei soli addetti ai lavori”. Con queste parole, rivolte al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, esordiscono Vito Masciale (Confsal Bari e Bat), Angelo Somma e Sergio di Liddo (Fials Bari e Bat) in relazione alla questione riguradante il futuro dell’Ospedale Vittorio Emanuele II di Bisceglie ed in particolare del reparto di cardiologia.   

“Poca attenzione è stata posta invece sulla verifica e sulle ricadute degli interventi previsti dal riordino, trascurando di fatto la dinamicità che è tipica caratteristica dei sistemi sanitari. Quello che ci viene consegnato”, continua la nota, “è un modello esclusivamente di tipo amministrativo/burocratico (‘economicistico’) ed ha evidentemente il fiato corto: il ‘risparmio’ nell’assistenza sanitaria non va infatti legato solo ai ‘tagli di bilancio e al superamento degli sprechi’, cosa questa evidentemente necessaria, ma alla efficienza, alla efficacia e alla sostenibilità del sistema”.

Gli esponendi delle sigle entrano nel merito della questione, “Dalla Deliberazione di Giunta Regionale n. 53 sono emerse alcune valutazioni sulla vicenda dell’ospedale Vittorio Emanuele di Bisceglie che, in vista della istituzione del nuovo ospedale del Nord Barese, rischia di essere completamente depotenziato. Infatti urge chiarezza, e sicuramente un Suo autorevole intervento, atteso che il Regolamento Regionale n°7 del 10/03/2017 nella ASL BAT prevede complessivamente 40 posti letto di cardiologia e 12 posti letto di UTIC ed allo stato attuale, di questi ultimi, ma attualmente ne sono attivi complessivamente solo 8 posti letto, 4 all’Ospedale di Barletta e 4 all’Ospedale di Andria. Mentre, sempre lo stesso regolamento, il  n° 7 del 10/03/2017, all’art. 3 co. 1, disponeva la trasformazione della Cardiologia dell’Ospedale di Bisceglie in servizio ambulatoriale senza posti letto entro il 31/12/2018. Tuttavia  dalla tabella riassuntiva dello stesso regolamento a pag.11547 relativa alla ASL BAT si conferma invece il mantenimento degli attuali 12 posti letto di cardiologia per l’Ospedale di Bisceglie. La Deliberazione di Giunta Regionale n° 53 modificando l’art.3 co. 7 del Regolamento Regionale prevede quindi da un lato la soppressione entro il 31/12/2018 dei posti letto di cardiologia dei presidi di Bisceglie, Molfetta e Corato, dall’altro la surroga dei presidi da chiudere con la realizzazione del nuovo ospedale di Andria – Corato e di quello di primo livello del Nord Barese nel triangolo Molfetta, Terlizzi e Bisceglie. E’ del tutto evidente”, affermano i firmatari, “che la realizzazione dei nuovi nosocomi richiederà tempi molto lunghi e comunque non congrui invece con la prossima chiusura entro il 31/12/2018 delle cardiologie dei presidi suddetti. Questa discrepanza cronologica determinerà sicuramente una prolungata e pericolosa carenza di disponibilità di posti letto di cardiologia per una vastissima area geografica, con una popolazione di circa 220.000 abitanti, considerando i comuni di Bisceglie, Molfetta, Trani, Terlizzi, e Ruvo di Puglia, senza contare la popolazione della città di Corato che pure vedrà chiusa la cardiologia entro il 31/12/2018″.

“Sempre il Regolamento Regionale”, dichiarano, “individua il Presidio Ospedaliero Vittorio Emanuele II di Bisceglie quale Ospedale di Base e considerato che lo stesso ha una dotazione di 178 posti letto con almeno 6 Unità Operative Specialistiche inclusa la terapia intensiva oltre alla Unità Operativa di Malattie Infettive, Endocrinologia con posti letto e di livello sovra aziendale, analoga se non superiore ad altri Presidi Ospedalieri classificati nel Regolamento ospedali di primo livello. Atteso che la classificazione in Presidio Ospedaliero di Primo Livello comporta dei requisiti che condizionano il futuro organizzativo della struttura, e nella fattispecie la presenza di posti letto di UTIC oltre che di cardiologia, a questo proposito si ricorda come la dotazione di posti letto UTIC della ASL BAT è significativamente sottostimata rispetto ad altre ASL della Regione, la scelta di comprimere – se non addirittura chiudere – l’ospedale di Bisceglie, che di per sé rappresenta una grande risorsa del Nord Barese, prima della costruzione del nuovo ospedale, non sembra rispondere agli obiettivi di un equilibrato e funzionale riordino della rete ospedaliera quindi chiediamo di provvedere alla riqualificazione del Presidio Ospedaliero Vittorio Emanuele II di Bisceglie quale Ospedale di I livello e, in conseguenza di ciò, di confermare i 12 posti letto di cardiologia presso l’Ospedale di Bisceglie.

In conclusione le segreterie di Cofsal e Fiasl afferman che, “si rende necessario un intervento regionale teso a garantire la tutela della salute dei cittadini, nelle more della realizzazione del nuovo Ospedale del Nord barese, mantenendo operativo il Reparto di Cardiologia presso l’Ospedale di Bisceglie. Non vi sfugge che la cardiologia del P.O. di Bisceglie, nel frattempo a seguito della sospensione temporanea dei ricoveri giusta nota della Dir Gen. Del 27/06/2018, fornisce un livello di assistenza ridotto con solo sei posti letto anziché 12, per carenza di medici cardiologi sul P.O. di Barletta”.