“Le norme imposte dalle autorità politiche e amministrative per la riapertura dei locali prevedono cospicue sanzioni pecuniarie per arrivare fino a quelle che dispongono la chiusura delle strutture in caso di violazione delle stesse. Il problema sollevato dai gestori è che queste sanzioni sono applicabili non solo nel caso di accertate violazioni dei protocolli sanitari per la parte che riguarda la predisposizione di misure di sicurezza, bensì paradossalmente anche per quella che riguarda il comportamento individuale dei singoli clienti”. È quanto afferma Antonio Quarto, referente dell’associazione Abbcp (Associazione Bar Bistrot Club Pugliesi con sede nella Bat).
“I gestori, cioè, possono essere puniti non solo se le autorità accertano delle violazioni proprie degli esercenti, ma anche se, per esempio, alcuni clienti non rispettano le misure di distanziamento fra loro, non indossano la mascherina una volta fuori dal locale o creano assembramenti all’esterno. In pratica, a causa dei comportamenti dei propri clienti, i gestori rischiano di essere puniti severamente senza avere neanche la possibilità di poter intervenire”, prosegue Quarto. “Una problematica riscontrata ovunque, sia nelle grandi città della Bat ma anche nei piccoli centri della sesta provincia, dove la clientela si raduna fuori dal locale. È ovvio che i gestori dei locali non posseggono alcuna autorità di pubblica sicurezza e quand’anche accertassero che alcuni clienti violano le norme di distanziamento non avrebbero alcun potere di farle rispettare. possono costringerli a indossare le mascherine, così come non possono costringere i clienti a spostarsi sul suolo pubblico. La situazione è emblematica nel caso degli american bar, laddove gli avventori generalmente consumano la bevanda all’esterno. L’unica cosa che possono fare è segnalare la violazione alle autorità competenti. Ma così facendo si cade nel paradosso che le autorità, una volta accertate le violazioni denunciate dal gestore, potrebbero costringerlo a chiudere il locale”.