L’ondata di negligenza, di inciviltà, di strafottente menefreghismo di cittadini avvezzi a scambiare la città come una pattumiera en plein air non risparmia nemmeno siti di importanza storica e religiosa come gli antichi casali presenti nell’agro.
Aperta al pubblico un solo giorno all’anno (la seconda domenica dopo la Pasqua) e in pochissime altre occasioni, la chiesa di santa Maria di Giano sta assistendo in questi giorni a uno spettacolo increscioso e avvilente: sacchetti di spazzatura disseminati lungo tutta la zona antistante l’ingresso dell’edificio rupestre.
Mai come in questo caso il dio pagano Giano si mostra pienamente bifronte come ci ha insegnato la storia: da un lato arte, origine, storia e devozione, dall’altro l’abbandono, il degrado, la sporcizia e la bassezza culturale.
Foto (domenica 6 luglio 2014 – ore 18:30) di Mauro Belsito.