Stamattina, nel Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, i rappresentanti delle istituzioni biscegliesi hanno onorato il centenario del Milite Ignoto, simbolo di fratellanza universale, scoprendo una lapide al Sacrario Militare a distanza di 100 anni dalla traslazione del valoroso soldato senza nome nell’Altare della Patria.
Sono state deposte corone alla lapide del milite ignoto in via Cardinal Dell’Olio, alla lapide dedicata ai caduti della Corazzata Roma e al monumento ai caduti in Piazza Vittorio Emanuele II, alla presenza di numerosi bambini che sventolavano il tricolore. “Tornare a vivere queste giornate importanti con loro dopo l’emergenza Covid è stato particolarmente emozionante”, ha scritto il sindaco Angarano sui social.
“Nel 1921, dopo essere stato scelto da Maria Bergamas (una donna triestina, madre di Antonio, di leva nell’esercito austriaco, che aveva disertato per andare a combattere con gli italiani) tra 11 salme non identificabili recuperate dai territori nei quali si era combattuto nella prima guerra mondiale, il Milite Ignoto viaggiò da Aquileia a Roma, dove fu accolto da migliaia di persone e sepolto nel monumento che da quel momento sarebbe diventato l’Altare della Patria. Ottocento chilometri tra due ali di gente commossa e partecipe. Fu il viaggio del dolore di tutti gli italiani dopo la guerra, della riconoscenza verso chi aveva perso la vita per la libertà, ma anche il viaggio della rinascita, dell’unione”, si legge nel post del primo cittadino.
Sentimenti e valori che restano forti e oggi rinvigoriamo. Tra loro il biscegliese Edoardo Minutillo, Capitano di complemento del 251° Reggimento Fanteria, morto il 17 settembre 2018 sul Monte Grappa mentre conduceva la Compagnia all’assalto di un trinceramento nemico e, primo tra tutti, incitava i propri soldati. Raggiunta la postazione cadeva da prode di fronte al nemico scagliando contro di esso bombe a mano. A lui, a tutti i caduti che hanno lottato con onore per la libertà oggi non possiamo che rinnovare il nostro grazie. Così come la nostra gratitudine va alle Forze Armate, diventate presidio di pace laddove sono negati i diritti umani, con un pensiero speciale ai nostri eroi Carlo De Trizio e Pierdavide De Cillis, sempre nel nostro cuore”, conclude Angarano.