Domani,  giovedì 9 marzo, alle 19, Bisceglie ospiterà, nella sala conferenza del castello svevo-angioino, “L’acqua non si vende”, dibattito sulla ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese, attualmente gestito privatamente, e per la riaffermazione del diritto all’acqua potabile, come bene primario comune.

Il tema torna d’attualità, dopo anni di stallo, in virtù della proposta del Comitato Pugliese “Acqua bene comune” che, lo scorso 21 febbraio, ha presieduto il Consiglio Regionale con una delegazione, formata anche da associazioni, organizzazioni e gruppi aderenti alla campagna “Acqua e Democrazia”, riuscendo a inserire tra i temi all’ordine del giorno l’istituzione di un tavolo tecnico paritario per la ripubblicizzazione dell’ Aqp, il cui impegno era già stato approvato all’unanimità dal Consiglio regionale lo scorso 3 agosto. Difatti di democraticità dell’acqua, già al centro del referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011 e ancor prima di una proposta di legge di iniziativa popolare del 2007, si era tornato a parlare anche lo scorso 14 marzo a seguito di un emendamento presentato dal partito democratico al testo di legge di attuazione del referendum del 2011. Oggetto dell’emendamento: l’abrogazione dell’articolo 6 del testo, il quale prevedeva l’affidamento in via esclusiva del servizio idrico integrato ad enti di diritto pubblico gestiti dallo Stato, sostituito con in via “prioritaria” a favore di “società interamente pubbliche”, rendendo meno certa l’obbligatorietà della gestione pubblica dell’acqua.

A introdurre il dibattito lo scrittore Giulio Luzio assieme all’attivista per l’ambiente Izio Monopoli. Interverranno gli autori dell’ iniziativa: i consiglieri regionali movimento 5 stelle Antonella Laricchia e Antonio Trevisi, il delegato della rete Appulo-Lucane SalvalAcqua Michele Loporcaro, il referente del comitato pugliese AcquaBeneComune Vincenzo Spina con la partecipazione del sindaco Francesco Spina.