Primo grande rito della settima di Pasqua, il giovedì santo è uno dei momenti più importanti del periodo santo poiché segna definitivamente il termine della quaresima. Il periodo quaresimale, il cui significato rimanda verosimilmente ai quaranta giorni di Gesù trascorsi nel deserto, incomincia con la fine del Carnevale e, almeno in passato, nella nostra città, era annunciato dai 33 rintocchi delle campane della cattedrale. Tale periodo è legato indubbiamente alla astinenza dalle carni, forma di penitenza che si osserva soprattutto i venerdì di quaresima. Tale digiuno ancora oggi viene praticato, soprattutto dalle famiglie devote, altre invece praticano il “fioretto” e dunque evitano qualcosa che piace per tutto il periodo quaresimale.
Tornando al giovedì santo, in questo giorno le chiese diventano luoghi affollatissimi poiché ospitano i tradizionali sepolcri, vale a dire altari che rimandano all’ultima cena. Proprio per questo motivo che dal pomeriggio di ieri, giovedì 18 aprile, sino a tarda sera, questi altari sono diventanti meta anche dei meno credenti, meritando approvazione e stupore soprattutto per la lunga preparazione che si cela dietro questi sepolcri. Donati dai fedeli, questi altari vengono realizzati con semi di grano e legumi che, tenuti all’oscuro per circa due settimane, germogliano e infine vengono decorati con fiori e nastri. Sebbene già gli antichi romani praticassero questa usanza, nel tempo i cristiani hanno affiancato ai sepolcri il significato della resurrezione: il seme che germoglia, infatti, rimanda alla vittoria di Cristo sulla morte.
Sicuramente ieri i biscegliesi avranno tenuto fede all’usanza di “fare” un numero di sepolcri dispari: tre (Trinità), cinque (piaghe di Cristo) o sette (i dolori della Madonna). Ancora più immancabile sarà stato il largo consumo di focacce e pizze tra un sepolcro e l’altro. Con la speranza, infine, che nessuno si sia legato ad una donna durante questo giorno, perché come recita un antico detto biscegliese: “Non trovare la sposa il giovedì santo”.
Di seguito una galleria fotografica di alcuni sepolcri realizzati nelle chiese biscegliesi.