Reduce dall’impresa, appena conclusa, di aver fatto rivivere dopo una lunga assenza il Presepe Vivente, anche il Gruppo Scout Bisceglie I traccia un bilancio parziale delle attività portate a termine negli ultimi mesi del 2019. Lo storico gruppo, presieduto da Mimmo Rana, riflette sui primi mesi del cinquantacinquesimo anno associativo, inaugurato lo scorso ottobre.

Un anno che è partito alla grande, dopo la conclusione dell’anno precedente con il tradizionale campo estivo. I membri dell’associazione hanno trascorso diversi giorni immersi nella natura a Laceno, in provincia di Avellino. Lì i ragazzi, divisi nelle varie branche di appartenenza (Castorini, Lupetti, Esploratori e Rover), hanno impiegato le loro giornate in giochi e attività formative che hanno permesso non solo di evadere dalla routine cittadina trovando rifugio nel verde dei boschi, ma anche di mettere in pratica i valori di rispetto, altruismo e condivisione appresi nel corso dell’anno.

Molte le attività che hanno inaugurato l’anno associativo 2019-2020: escursioni nell’agro, alla scoperta di luoghi dimenticati, un’esperienza di alpinismo in un parco a tema e varie iniziative organizzate con altre realtà scoutistiche. La più importante è la partecipazione al sessantaduesimo Jamboree On The Air (Jota), un collegamento radio tra tutti gli scout del mondo che si è svolto nella giornata di domenica 20 ottobre.

Nel periodo natalizio, messe temporaneamente da parte le attività interne (a parte l’autofinanziamento derivato dalla vendita dei calendari), il gruppo ha fatto sentire la propria presenza all’intera comunità cittadina. Per il ventitreesimo anno consecutivo è stata portata nelle chiese biscegliesi la “Luce della Pace” proveniente da Betlemme, mentre si è ripetuta l’esperienza della “Casetta di Babbo Natale” in piazza San Francesco, che ha colorato con la sua allegra animazione per bambini le fredde serate decembrine.

L’evento più atteso, un motivo di vanto e di orgoglio per tutta la compagine, è stato però il ritorno del Presepe Vivente, che ha attratto centinaia di visitatori. I membri di tutte le branche dell’associazione hanno ricostruito in piazza Margherita uno scorcio della Palestina romana animata da diversi figuranti in costumi tipici impegnati nelle tradizionali occupazioni; culmine dell’evento la serata conclusiva, il 6 gennaio, che ha visto l’arrivo dei Re Magi a cavallo. Sfidando il freddo pungente gli scout sono riusciti nell’impresa di garantire continuità, malgrado le difficoltà tecniche e la scarsità di risorse, a una tradizione pluridecennale (quella di quest’anno è stata la trentasettesima edizione) che fa ormai parte della storia della nostra città.

Un bilancio senza dubbio positivo, quello dei primi mesi dell’anno associativo, che dimostra il valore di un gruppo tenace e ben organizzato. Una nota amara è però l’ancora incerto destino delle Grotte di Santa Croce, chiuse al pubblico dal lontano 2012. «In questo ampio e dinamico quadro», queste le parole dell’Associazione, «rimane e si intensifica lo sforzo da parte del gruppo per la riapertura delle Grotte di Santa Croce per riprendere ad offrire alla comunità cittadina un forte polo culturale».