“La tenerezza della pet therapy non è solo nel nord o all’estero, ma anche all’Hospice di Bisceglie grazie all’animo ed alla lungimiranza della dott.ssa Roselli e del suo encomiabile staff, una rara eccellenza che ringraziamo di cuore”. Con queste parole, Thea Cadia, figlia di Anna, 93enne ricoverata in stato terminale in una camera dell’Hospice Universo Salute – Don Uva di Bisceglie, ha reso pubblica la sua gratitudine verso gli operatori della struttura, che hanno permesso alla loro anziana ospite di esaudire uno dei suoi ultimi desideri, ovvero accarezzare il suo barboncino Jean prima dell’inevitabile addio. Il cagnolino ha fatto compagnia alla signora Anna, su cui purtroppo pendeva una prognosi infausta, durante gli ultimi dieci giorni di degenza, che sono bastati agli infermieri ed ai dottori dell’Hospice per constatare come la paziente, “nonostante la sofferenza e lo stato soporoso”, avesse improvvisamente ritrovato il sorriso e scampoli di serenità.
È stata proprio la figlia Thea a richiedere la presenza del barboncino Jean al capezzale di sua madre e lo staff della struttura biscegliese, contrariamente a quanto avviene in ambienti similari, ha acconsentito, consapevole “dei molteplici effetti positivi che derivano dalla pet therapy sui pazienti in certi momenti difficili”, come si legge nella nota stampa diffusa da Universo Salute srl. Al di là del gesto di grande umanità ed empatia, quello della signora Anna e del suo tenero cagnolino è anche il primo caso di “pet visiting” nella nostra regione. Un primato di cui si compiace la dottoressa Lidia Roselli che, coadiuvata dalla caposala Doriana di Pinto e dal personale specializzato dell’Hospice Don Uva, da tempo si interessa alla pet visiting come attività da integrare alle tradizionali terapie, finalizzata “a dare sollievo ai degenti che non hanno la possibilità di muoversi dal letto e soffrono anche per il distacco dai loro amatissimi animali”. Quello di Anna e Jean “non sarà l’unico caso di animali in corsia”, fanno sapere dall’Hospice.