Secondo solo a quello dei santi martiri Mauro, Sergio e Pantaleone, è il culto della co-patrona Madonna Addolorata che trova tempo e spazio nella devozione popolare il 15 settembre.
Il suo culto, secondo la tradizione, è molto antico e risale con ogni probabilità alla metà del ‘600. Infatti papa Urbano VIII (1568-1644) già in quel periodo dichiarò la Vergine Addolorata patrona “meno principale” di Bisceglie rispetto ai tre santi. Nonostante ciò, il culto della Madonna è uno tra i più diffusi in Puglia, in quanto la sua effige si fa carico di quella sofferenza che traduce in maniera esemplare il dolore dell’esistenza e del mondo. Meno recente, invece, è la confraternita biscegliese dell’Addolorata, istituita solo nel 1970, prima di essa a farsi carico del simulacro della Madonna era la confraternita dei santi patroni. Formalmente, la storia del culto della Vergine a Bisceglie ha come punto di partenza gli anni 1803-1804, quando la cappella di S. Biagio della cattedrale venne trasformata in cappella dell’Addolorata, segnale forte di come il culto della Madonna stesse diventando una impronta chiara e forte nella devozione popolare.
Sicuramente una delle particolarità di questa festa è stato l’abito indossato dalla Madonna, di fine 1800 e di colore nero con alcuni particolari dorati, la veste è frutto del restauro delle suore Giuseppine di Chieti e dell’atelier Maria Napoletano. Capace di suscitare sempre una particolare meditazione e attrazione è l’abito indossato dalle associate alla Madonna, composto da una lunga vesta nera con scapolare nero, un velo e una figura della Vergine. Un colore, il nero, che richiama quello principale della veste dell’ Addolrata e che evidenzia il lutto, il dolore che l’umanità porta con sé e che una Madre porta per suo figlio. Diverso invece è l’abito indossato dai confratelli, soprattutto per via delle caratteristiche cromatiche, caratterizzato da una camicia bianca, sulla quale è cucito lo scudo della Madonna, e una mozzetta color panna e oro. Uno spettro di colori e di emozioni contrastanti che sottolineano il clima di morte e speranza che possono convivere in uno stesso momento della vita.
Una festività che si manifesta attraverso il sacro, come il quadro intronizzato al teatro Garibaldi e la sacra processione che partendo dalla dimora della Madonna, la cattedrale, si snoda per le vie cittadine, e il pagano, come le giostre, le bancarelle e i fuochi pirotecnici che animano e divertono il popolo biscegliese. Una celebrazione, infine, che sa evocare anche un po’ di malinconia nel nostro popolo, soprattutto nei più piccoli, poiché segna l’avvio effettivo della scuola e il tramonto dell’estate.
Qui di seguito un reportage realizzato da Daniela Mitolo per rivivere il clima di festa della Madonna Addolorata.
Foto: Daniela Mitolo