Pinuccio, il barbone che da anni vive di stenti in stazione a Bisceglie, dalla sera di martedì 12 maggio è nuovamente ospite della casa di accoglienza “Santa Maria Goretti” di Andria, città dello stesso clochard. È stato condotto nella struttura gestita da Don Geremia Acri dopo essere stato ricoverato alcuni giorni all’ospedale di Bisceglie, ove era stato condotto dopo essere stato soccorso a Trani in condizioni critiche di salute. Già, perché Pinuccio ogni mattina, in maniera assolutamente ciclica, dopo aver trascorso la notte nella sala d’attesa della stazione di Bisceglie, si reca in treno a Trani, ove trascorre la mattinata per poi fare ritorno nella nostra città intorno alle ore 13:30 e restarci sino al giorno seguente.

Dopo le dimissioni dal nosocomio biscegliese i servizi sociali di Andria, che già erano a conoscenza del caso e che in passato si erano mobilitati per trovare un alloggio a Pinuccio, hanno accompagnato il senzatetto 69enne alla casa di accoglienza di Andria, ove resterà in attesa che si trovi una struttura sanitaria che possa fornirgli l’assistenza di cui ha bisogno. Il caso di Pinuccio, infatti, è alquanto spinoso. Già a dicembre 2014, dopo il nostro articolo (leggi qui), era statoDon Geremia Acri accompagnato da alcuni volontari biscegliesi alla “Santa Maria Goretti”, da cui però fuggii dopo neanche 24 ore di permanenza, per tornare alla sua “dimora”, la stazione di Bisceglie. E a nulla valsero i ripetuti tentativi di Don Geremia (foto a destra), autentico prete di frontiera, e dei suoi volontari, venuti a Bisceglie in diverse occasioni, per tentare di dissuadere il barbone dalla sua decisione di vivere per strada al freddo e in precarie condizioni fisiche (era inverno ed alle porte vi erano le copiose nevicate).

Nonostante in tanti si siano interessati alla sua vicenda, Pinuccio, affetto di diversi problemi di salute e probabilmente da disturbi mentali (non è chiaro se di natura psichiatrica o dovuti alla dipendenza da alcool) ha sempre rifiutato il ricovero in qualsiasi tipo di struttura. I volontari della Caritas e le persone di buon cuore di Bisceglie gli hanno portato cibo e coperte, che lui ha sempre accettato di buon grado. Le sue condizioni di salute, già precarie, come dimostrato dai plurimi interventi del 118 (leggi qui per uno degli episodi più emblematici), evidentemente sono peggiorate ulteriormente ed hanno reso necessario il ricovero in ospedale a Bisceglie, dove in ogni caso pare abbia rifiutato le cure. Ora l’auspicio è che Pinuccio, per il suo bene, accetti di restare in casa di accoglienza in attesa che i servizi sociali di Andria trovino una sistemazione adeguata.