L’associazione di promozione sociale R.A.P. (Ripalta Area Protetta) aderisce alla campagna di protesta lanciata dal Coordinamento No Petrolio – Puglia (leggi qui). Il gruppo ambientalista biscegliese richiede senza giri di parole: “L’approvazione da parte del consiglio comunale di Bisceglie di una deliberazione attraverso la quale ribadire la contrarietà a qualsiasi autorizzazione, presente e futura, relativa alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nel Mare Adriatico”. Gli attivisti del Gruppo R.A.P. specificano che si tratterebbe di un provvedimento a costo zero ma che aiuterebbe in maniera concreta a difendere l’Adriatico e la sua biodiversità.

Come è ormai noto da diverso tempo (leggi qui) sono ben quattro le società petrolifere che hanno richiesto le autorizzazioni al Ministero dello Sviluppo Economico per ottenere i permessi di ricerca o prospezioni di idrocarburi nel mare adriatico: la Global Petroleum Limited per le zone a largo di Monopoli e Bari, la Northern Petroleum Ltd per il mare prospicente Bari, Brindisi e Monopoli, la Petroleum Geoservice Asia Pacific per la zona marina a largo della costa da Foggia ad Otranto e la Spectrum Geo Limited a largo della costa dal Gargano ad Otranto. Inoltre a Brindisi sono attive le piattaforme petrolifere Aquila 1 e Aquila 2 ed è stato già accordato un permesso di ricerca.

La tecnica di ricerca che si intende utilizzare è quella dell’air-gun, metodo ampiamente contestato da molti esperti poiché gli “spari” di area compressa indirizzati verso il sottosuolo marino sono stati spesso causa di lesioni gravi alla fauna tra cui la perdita dell’udito in alcune specie.

Il gruppo ambientalista biscegliese ha voluto anche motivare in maniera precisa la sua presa di posizione definita “non dogmatica” ma basata su dati concreti e specifici: “Non siamo un paese produttore di petrolio e non saranno queste attività di trivellazione a renderlo tale” affermano i membri del R.A.P. e poi proseguono “Questa non è un’affermazione dogmatica ma frutto di un’analisi dei dati presenti nel report annuale della BP denominato “Statistical Review of World Energy 2015”, considerata la bibbia dei dati delle fonti energetiche. Dall’analisi di questo report si evince infatti che l’Italia ha una percentuale nulla di riserve petrolifere accertate rispetto al resto del mondo e, contribuisce per lo 0,1 % alla produzione mondiale di petrolio. Non saranno dunque queste attività di trivellazione a risollevare le sorti del paese come produttore di petrolio. Piuttosto sarebbe auspicabile attrarre e investire capitali su altri fronti, come quello del turismo e della pesca e/o promuovere politiche più orientate alla tutela dell’ambiente, del territorio e del mare. Tutti aspetti sui quali la Puglia sembra essere naturalmente predisposta”.

L’auspicio del gruppo R.A.P. è quindi quello che il comune ratifichi al più presto la propria posizione contraria alle ricerche di idrocarburi nel mare adriatico, lo stesso Sindaco Spina si era già espresso in maniera chiaramente contraria alle autorizzazioni concesse dal Ministero dello Sviluppo Economico alle compagnie petrolifere (leggi qui  e qui)