Il circolo Il Popolo della Famiglia continua il tour “Bisceglie per la Famiglia”, e dopo aver incontrato i cittadini con tre gazebo informativi, approda sui manifesti affissi per la città, per parlare del tema educativo.
«Abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione destinata ai genitori che intendano verificare con attenzione quanto accade o potrebbe accadere nella scuola frequentata dai propri figli», spiega Francesco Mastrapasqua, coordinatore del circolo.
La legge 107/2015 la cosiddetta “Buona Scuola”, promuove l’introduzione nei PTOF delle scuole di attività formative legate a tematiche eticamente sensibili come, ad esempio, l’educazione di genere (o gender), l’affettività e la lotta all’omofobia.
«Troppo spesso queste attività introducono temi non condivisi con le famiglie e pertanto nei manifesti abbiamo segnalato la possibilità per i genitori di avvalersi del “Consenso Informativo Preventivo” da firmare e consegnare a scuola. I ragazzi saranno in tal modo esonerati dalle attività extracurricolari non condivise dai genitori, che sono di diritto i primi educatori dei loro figli.» è il commento di Nicola Quatela segretario del circolo.
Il modulo si può scaricare dal manifesto tramite QR code o tramite il nostro sito web www.bisceglieperlafamiglia.it e va consegnato alla segreteria della scuola, in conformità alla Nota Ministeriale n. 19534 del 20-11-2018, la quale precisa che “tutte le attività didattiche inserite nel PTOF devono essere portate tempestivamente a conoscenza delle famiglie, soprattutto se non rientrano nel curricolo obbligatorio, incluse quelle inserite nell’ampliamento dell’offerta formativa”, per le quali è prevista la richiesta del consenso dei genitori (art. 9 O.P.R.M. 275-1999).
«La Costituzione Italiana nell’articolo 30 richiama i genitori al diritto-dovere di educare i propri figli. È importante ricordare – dichiara Angelo Di Liddo presidente del circolo – che la collaborazione scuola-famiglia soprattutto su tematiche eticamente sensibili non può essere scavalcata per lasciare spazio a ideologie che nulla hanno a che fare con la sensibilità delle famiglie biscegliesi».