Nella giornata di ieri, sabato 11 luglio, i giovani del circolo ARCI Open Source di Bisceglie, in collaborazione con Puglia Differente e con il giornale online “Eco dalle città, che da anni si pone l’obiettivo di informare e sensibilizzare la popolazione su tematiche ambientali, hanno organizzato un “trash-mob” sul lungomare biscegliese. Durante la manifestazione si è analizzato il contenuto di alcuni bidoni adibiti alla raccolta dell’indifferenziata e del multimateriale, questi ultimi destinati a raccogliere anche plastica e alluminio. Lo scopo è stato quello di verificare se i cittadini biscegliesi avessero differenziato i propri rifiuti in maniera corretta e responsabile. Purtroppo i risultati hanno rivelato ben altro. Il 73% dei rifiuti erroneamente conferiti nella indifferenziata, infatti, poteva essere invece differenziato e smaltito nei cassonetti del multimateriale, del vetro o dell’umido. La domanda a questo punto è una sola: pigrizia o disinformazione?

La giornata è stata inoltre una occasione per sciogliere alcuni dubbi dei partecipanti in merito a quei prodotti ambigui, o “falsi amici”, che possono creare alcuni problemi in fase di smaltimento. Prodotti come gli specchi, o le ceramiche, non devono essere conferiti ad esempio nel cassonetto del vetro, bensì è necessario trasportarli verso l’isola ecologica più vicina. Dubbi potrebbero sorgere infatti anche su materiali che quotidianamente usiamo: se bicchieri e piatti di plastica devono essere conferiti nella plastica, ciò non vale per le posate, poiché i centri di smaltimento non sono ancora in grado di riciclarle completamente. Ancora, fazzoletti di carta o cartoni della pizza, se imbevuti di olio, non devono essere cestinati nel bidone per la carta, bensì in quello dell’umido, assieme ai noccioli della frutta e ai gusci di uovo (a differenza di quelli per le cozze, troppo duri per essere smaltiti facilmente).

Ma differenziare non è una questione esclusivamente etica o ambientale, bensì economica, in quanto una raccolta differenziata “di qualità“, eseguita con criterio e responsabilità può avere un ritorno positivo anche sulle nostre bollette. I consorzi, infatti, sono sempre disposti a pagare cifre più alte per carichi senza “impurità“, dove tutti i rifiuti sono stati differenziati nel modo corretto.