La Federazione Nazionale Pro Natura gruppo Rap (Ripalta area protetta) denuncia la difficile situazione in cui versano le aree di Ripalta e Cala del Pantano: “Là dove erano state censite 120 specie di uccelli ora si può avvistare solo un mostro”, commentano gli ambientalisti. “No, non si tratta della mitica creatura che le cronache del secolo scorso hanno consegnato alla leggenda e che i bambini della scuola elementare hanno provato ad immaginare con la loro fantasia. Si tratta di qualcosa di più spaventoso e pericoloso”.
Il mostro che sembra essersi impossessato, ormai da anni, di una delle aree più suggestive e naturalistiche della costa del levante biscegliese è, sempre secondo il gruppo Pro Natura, l’abbandono abusivo di rifiuti. “Purtroppo gli anni di incuria stanno portando alla distruzione dell’ecosistema umido della zona”, denunciano ancora gli ambientalisti, “facendo così fuggire la gran parte dell’avifauna di interesse naturalistico, attualmente migrata verso i più tranquilli lidi tranesi di Ariscianne e Boccadoro”.
Un quadro allarmante è emerso dai dati raccolti dalla Federazione Pro Natura nel corso dell’operazione “SpazzaTour”. Stando a quanto riferito dagli attivisti Pro Natura, “da giugno 2017 ad oggi, esattamente ad un anno di distanza, la mappatura dei siti oggetto di abbandono abusivo di rifiuti è nettamente aumentata. A fronte di 84 siti, registrati lo scorso anno nelle zone extraurbane e periurbane, attualmente se ne contano 90, dei quali 6 su suolo privato, uno in area demaniale costiera (Cala Pantano), 83 ai margini delle strade”. Gli ambientalisti sottolineano comunque come sia “difficile ipotizzare che, ad incidere sull’aumento dei siti di abbandono dei rifiuti sia l’introduzione della raccolta porta a porta. L’indisponibilità dei dati della raccolta dei mesi di marzo, novembre e dicembre 2017, rendendo impossibile una comparazione con l’anno precedente”.
Un problema, quello rifiuti, che affligge la città già da moltissimi anni: “I dati raccolti sono sottostimati e l’abbandono abusivo dei rifiuti non si arresta rispetto ad un analogo censimento eseguito nel 2004. Abbiamo individuato, infatti, 56 nuovi siti mentre sono ancora utilizzati per l’abbandono abusivo dei rifiuti 34 siti già segnalati 14 anni fa. Dalla nostra mappatura si potrebbe ipotizzare che la superficie interessata è non inferiore a 1000 mq per un ammontare di almeno 10 tonnellate di spazzatura. Particolarmente preoccupante è la situazione di via Penta Palomba e delle complanari”, fanno sapere ancora dalla Federazione Pro Natura Bisceglie.
Secondo gli ambientalisti tutto questo mostrerebbe quindi anche “la proverbiale incapacità delle amministrazioni nella gestione dell’intera vicenda. Si tratta di un problema che persiste da oltre 15 anni, ed in tutto questo tempo i volontari della Federazione nazionale Pro Natura hanno dimostrato di essere le vere sentinelle del territorio, effettuando monitoraggi ambientali e proponendo tante soluzioni (più sorveglianza, certezza del regime sanzionatorio, caratterizzazione e bonifica dei siti) che sono state spesso ignorate da chi avrebbe dovuto ascoltarle. Inoltre il 15% dei rifiuti risulta essere contaminato da amianto”, fanno sapere gli ambientalisti, “si tratta dunque di una minaccia reale nei confronti della salute dei cittadini che merita maggiore attenzione e risolutezza”.
“Occorre un radicale cambio di queste fallimentari politiche ambientali e restiamo fermamente convinti che non ci sarà mai valorizzazione delle aree di interesse naturalistico senza una vera forma di tutela legislativa”, hanno quindi concluso dalla Federazione Pro Natura Bisceglie. “Consci che le dinamiche stanno finalmente cambiando, confidiamo nel nuovo corso, nella speranza che i nostri amici uccelli tornino a ripopolare l’area umida di Cala del Pantano”.