I fatti risalgono alla notte di Capodanno ma vale la pena rimarcarli, anche a distanza di qualche giorno, per la loro natura riprovevole. Ignoti hanno dato fuoco ai cassonetti per la raccolta differenziata collocati all’interno del parco Don Milani, situato nel quartiere di San Pietro, di fronte alla chiesa, in via Amando vescovo. A fermare la mano dei vandali non è bastata neanche la recinzione in ferro, installata due anni fa proprio con l’obiettivo di proteggere l’area verde dall’inciviltà e dallo scarso senso civico di taluni cittadini. Troppo “ghiotto”, evidentemente, il collocamento dei cassonetti, adiacenti proprio alla cancellata e quindi a portata di mano dell’imbecille di turno.
Fatto sta che gli abitanti della zona e i fruitori del parco, la mattina del 1° gennaio si sono svegliati con la spiacevole sorpresa. Ad interessarsi della vicenda è stato Marco Di Leo (foto a destra), consigliere comunale di Scelta Civica, che ha contattato Camassambiente, la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nella nostra città, al fine di ripulire l’area, rispristinando le condizioni di sicurezza ed igienico-sanitarie per rendere nuovamente fruibile il parco.
“Sono sconcertato, non riesco a darmi una spiegazione del perché qualcuno decida deliberatamente di bruciare un cassonetto per la raccolta della carta, deturpando un parco molto frequentato, soprattutto da bimbi e dalle loro famiglie”, ha sottolineato Di Leo. “Neanche un anno fa l’Amministrazione guidata dal Sindaco Spina ha installato giostrine nel parco Don Milani e in altre aree verdi di Bisceglie. Se non capiamo che la città è la nostra casa e che pertanto dobbiamo rispettarla, non potremo mai crescere come collettività. Il parco Don Milani, come tutti i luoghi pubblici, è di tutti e dobbiamo esser più responsabili nella tutela, cura e salvaguardia di tali luoghi. Mi auguro che, nel caso qualcuno abbia visto i vandali all’opera, sporga subito denuncia”, ha concluso il giovane consigliere comunale, che ci tiene a ringraziare Camassambiente, “che ha provveduto nel giro di pochi giorni a risistemare l’area e a collocare nuovi cassonetti”.
Foto dell’area ripulita e dei cassonetti incendiati: