Nelle 862 pagine di ordinanza applicativa della misura cautelare disposta dal Tribunale di Lecce nell’inchiesta sui magistrati Antonio Savasta e Michele Nardi, ci sono anche i nomi di Vito Dettole e Francesco Spina, entrambi non indagati.
Secondo gli investigatori emergerebbe il legame di Dettole, per due volte assessore al Comune di Bisceglie (prima con Udc e poi con Italia Futura) nonché componente dello staff del Presidente della Provincia Bat quando era in carica Francesco Spina, “con ambienti massonici del Grande Oriente D’Italia” ed anche la sua “capacità di condurre affari di vario genere, sfruttando le proprie conoscenze e ponendosi a disposizione degli amici”. Le trascrizioni riportano come Dettole, definito dal gip salentino un “vero e proprio faccendiere, sarebbe stato molto vicino a Nardi tanto da tentare di stabilire un contatto con il giudice designato di Catanzaro”. Sempre secondo l’ordinanza applicativa, “in una telefonata del settembre 2016, l’allora Gip di Trani avrebbe chiesto conferma dell’interessamento di Dettole ad avvicinare il giudice calabrese. Dettole avrebbe risposto affermando di aver contattato un amico che gli avrebbe assicurato che con il giudice “ci si può parlare, si può fare una cosa in stile ‘ndrangheta”.
Il nome dell’ex sindaco Spina, invece, spunta quando si parla dell’interessamento di Nardi “per l’assunzione di una sua presunta amante (di Nardi, ndr) presso l’ufficio affari legali del Comune di Bisceglie per il tramite del sindaco pro tempore, Francesco Carlo Spina”.