Rateizzazione per dieci anni senza garanzia fideiussoria e spese legali delle condanne in solido divise al 50% tra comune e assegnatari. Queste le proposte di Francesco Spina sulla zona 167 (vedi video sopra) formulate in un incontro svoltosi ieri pomeriggio all’auditorium di Santa Croce tra soci e presidenti delle cooperative, rappresentati da Angelo Garofoli, presidente del Sunia, e il primo cittadino, affiancato dal dirigente della ripartizione tecnica Giacomo Losapio, dal vicesindaco Vittorio Fata e dall’assessore ai lavori pubblici Vincenzo Valente. L’incontro, rivelatosi proficuo e partecipato, è stato voluto per dirimere una volta per tutte l’intricata vicenda dei conguagli che i residenti della 167 devono pagare agli ex proprietari dei suoli a seguito della sentenza definitiva della Corte D’Appello. Come stabilito dalla determinazione della ripartizione tecnica n. 257 del Novembre 2014, il Comune di Bisceglie ha sancito le cifre del conguaglio dovuto dai soggetti assegnatari, che ammontano complessivamente a 6milioni e 200mila euro.
Nel corso della riunione la pubblica l’amministrazione ha ribadito più volte la volontà di voler risolvere l’intera vicenda andando incontro alle esigenze degli assegnatari, ma sempre tenendo ben saldo i doveri ed i principi imposti dalla legge.
Le proposte avanzate dai residenti sono state presentate durante l’incontro da Angelo Garofoli, qui di seguito una sintesi:
1- Estrapolare dalle cifre dei conguagli portati nella determina gli importi di quattro sentenze per cui il comune ha fatto ricorso in corte di cassazione. Si tratta di sentenze che hanno determinato valori dei suoli che secondo il comune sono in eccesso rispetto alle sue stime.
2- Tutte le spese legali legate alla suddetta determina non devono essere poste a carico degli assegnatari in quanto il Comune ha difeso le scelte della pubblica amministrazione in attuazione di un piano pubblico.
3- Il conguaglio deve essere calcolato non più sulla base della volumetria assegnata ma sulla superficie escludendo aree ad oggi di proprietà pubblica. La proposta si basa su un’interpretazione della legge 865/71 fatta dallo stesso Garofoli. Secondo il presidente del Sunia, in pratica, gli assegnatari dovrebbero pagare solo il conguaglio sui propri appartamenti e non sulle aree pubbliche di competenza comunale (piazze e strade).
4- Pagamento in un’unica soluzione con bonifico bancario per chi ha la possibilità di farlo e rateizzazione fino a 15 anni, modulata sulla base del reddito, senza garanzia fideiussoria per chi non ha la possibilità di estinguere nei tempi prescritti il proprio debito. A questo proposito Garofoli ha sottolineato che: “numerose famiglie sono in difficoltà economica per poter affrontare in maniera diretta il versamento di quanto dovuto alla Pubblica Amministrazione a causa di difficoltà finanziarie di varia natura”.
5- Gli assegnatari che aderiranno alla proposta saranno svincolati da quelli che non lo faranno, quindi la Pubblica Amministrazione dovrà agire legalmente solo nei confronti di chi non ha aderito alla proposta.
6- L’accordo deve essere inteso come “tombale” in quanto il cittadino deve avere certezza del dovuto senza ulteriori successivi esborsi.
7- All’imprese edili assegnatari di lotti, che hanno realizzato in edilizia convenzionata, debba concedersi una rateizzazione da determinarsi atteso il momento difficile che attraversano.
Come sottolineato in apertura, sulla base delle proposte formulate, il sindaco Spina ha controproposto la rateizzazione in dieci anni senza garanzie fideiussorie e la divisione al 50% delle spese legali in solido relative alle sentenze (vedi video sopra). Sulla richiesta dei proprietari degli appartamenti di pagare solo il conguaglio sulle proprie case e non sulle aree pubbliche di competenza comunale, il sindaco si è mostrato dubbioso sul fatto che la legge possa consentirlo. Spina ha fornito garanzie anche sul fatto che i proprietari degli appartamenti che decideranno di pagare quanto dovuto, nei modi e nei tempi prestabiliti, avranno la certezza di chiudere definitivamente la vicenda.
La riunione è stata quindi riaggiornata a dieci giorni per discutere insieme, dopo i calcoli dei dirigenti comunali sulle spese legali, gli esatti termini dell’accordo che potrà essere sottoscritto tra l’amministrazione comunale e coloro i quali decideranno di aderire alle proposte del Comune.