La Regione Puglia ha presentato ieri la campagna 2016 di vaccinazione contro l’influenza annunciando che sono stati acquistati 883mila dosi di vaccino antinfluenzale del ceppo A e B che sono già in distribuzione presso i medici di famiglia affinché i soggetti a rischio influenza, soprattutto gli over 65 e i pazienti con malattie croniche ed i bambini, possano fare quest’azione di prevenzione necessaria.

“Quest’anno, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ci sarà una particolare recrudescenza dei ceppi influenzali“, ha sottolineato in conferenza stampa il direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, Giovanni Gorgoni. “L’anno scorso c’è stato il 54,7% della popolazione over 65 che ha fatto il vaccino, con una copertura del 14,9% con un 28% di casi in meno, registrando così solo nove casi gravi e cinque decessi di pazienti comunque gravemente segnati da patologie croniche”.

Il picco di influenza è previsto per i primi di febbraio, ma il vaccino arriva alla massima efficacia dopo due mesi dalla somministrazione: ecco perché è importante sottoporsi da subito alla vaccinazione. Il rapporto tra casi di influenza e percentuale di vaccinazione, hanno spiegato gli esperti, è strettamente correlato.

“Mai rivolgersi al dottor Facebook”, ha detto Gorgoni, “e cioè ad una informazione superficiale ma rivolgersi al proprio medico di famiglia per attuare una azione di prevenzione necessaria soprattutto per gli over 65 a cui il vaccino è fornito gratuitamente”.

“Ringrazio”, ha detto l’assessore regionale al Welfare, Salvatore Negro, “tutti coloro che si sono impegnati nella campagna, che spero dia una spinta a tutti a vaccinarsi. I dati che confrontano le stagioni colpite dal fuggi fuggi dalle vaccinazioni con quelle più normali sono eloquenti: i numeri dei ricoveri e degli ammalati sono schizzati in alto negli anni in cui si sono diffuse notizie infondate sulla sicurezza dei vaccini, con l’aumento dei decessi tra le categorie più colpite dall’influenza”.

“Facendo prevenzione“, ha concluso la responsabile dell’Osservatorio epidemiologico regionale, Cinzia Germinario, “e vaccinandosi si abbattono i rischi e le conseguenze di un ricovero ospedaliero. Nel 2019, anno della pandemia influenzale, ci furono 1665 casi. L’anno scorso solo 680, con un costo di oltre 15 milioni di euro a fronte di un costo di 5 euro di un singolo vaccino che può tutelare dal grave rischio influenzale”.