I parlamentari pugliesi del Movimento 5 Stelle hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministero dell’Interno riguardante il Comune di Bisceglie e più nello specifico l’appalto del servizio igiene urbana affidato a Camassambiente. Gli onorevoli pentastellati hanno chiesto al Ministero dell’Interno: “se si intenda valutare se sussistono i presupposti per assumere le iniziative di competenza ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000 (scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso n.d.r.) nei confronti del Comune di Bisceglie”

Il primo firmatario onorevole Francesco Cariello e i co-firmatari onorevoli Giuseppe D’Ambrosio (nella foto qui a sinistra), Emanuele Scagliusi, Giuseppe Brescia, Diego De Lorenzis e Giuseppe L’Abbate affermano che l’aggiudicazione del servizio igiene urbana del Comune di Bisceglie: “Risulta conferito a seguito di pubblica gara succeduta ad una serie di trattative private delle quali è stata beneficiaria la stessa Camassambiente spa (e precedentemente la Lombardi Ecologia srl)”. I parlamentari pentastellati sostengono anche che dopo il provvedimento antimafia del Prefetto Pagano nei confronti di Camassambiente spa si sono diffuse informazioni di stampa che “evidenzierebbero gravissime infiltrazioni della criminalità organizzata in detto servizio comunale. Taluni dei pregiudicati coinvolti in questa vicenda pare avrebbero già avuto gli onori della cronaca per un tentato omicidio avvenuto sempre a Bisceglie nel 2016”.

“Nelle proprie difese la Camassambiente spa pare abbia lamentato che parte del personale assunto potrebbe essere stato segnalato dall’amministrazione comunale”, scrivono i parlamentari grillini, che poi aggiungono: “nelle proprie difese il Sindaco avrebbe così detto: ‘sono stretto tra la necessità di difendermi dai clan biscegliesi e da chi mi attacca per questa vicenda’”. A detta dei Cinque Stelle questa situazione avrebbe anche: “contribuito a deteriorare la qualità del servizio di igiene urbana nel comune di Bisceglie, ove sono ora segnalate diverse discariche a cielo aperto”.

Nella loro interrogazione Cariello e tutti i co-firmatari ricordano anche al ministero dell’interno che: “recentemente l’attività amministrativa del comune di Bisceglie è stata oggetto di una pesante sentenza della sezione regionale della Corte dei conti della Puglia con la pronuncia n.122/2016”.

“Secondo la vigente dottrina, lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni della criminalità è un atto di alta amministrazione e, come tale, caratterizzato da ampia discrezionalità”, dichiarano gli interroganti che poi chiariscono: “Per giungere allo scioglimento non è neanche necessario che siano stati commessi reati perseguibili penalmente, essendo sufficiente l’emersione di una possibile soggezione degli amministratori locali alla criminalità, e persino a prescindere dalla prova rigorosa dell’accertata volontà degli amministratori di assecondare le richieste della criminalità”.

“Ad avviso degli interroganti i fatti esposti sono di tale gravità da richiedere una rigorosa e rapida valutazione circa l’operato dell’amministrazione comunale di Bisceglie (Bat)” affermano infine i cinque parlamentari pentastellati pugliesi.