In quest’ultimo periodo almeno due episodi hanno portato al centro del dibattito pubblico la comunità arcobaleno della BAT. Il primo evento a cui ci riferiamo è quello del presunto prete gay che da fermo oppositore delle unioni omosessuali e strenuo difensore della famiglia naturale, sarebbe poi stato molto attivo nella ricerca di sesso tramite la chat di un noto social network. Il secondo episodio è invece quello della manifestazione nazionale delle Sentinelle in Piedi, gruppo che scende in piazza a favore della famiglia naturale e contro l’estensione dei diritti civili alle famiglie dello stesso sesso. L’unica piazza della BAT in cui le Sentinelle hanno vegliato è stata proprio quella di Bisceglie. La massima espressione istituzionale della comunità gay della sesta provincia pugliese è senza dubbio la sezione arcigay provinciale “Le mine vaganti”. Il direttivo dell’arcigay della provincia di Barletta-Andria-Trani si è subito espresso sulla vicenda del prete gay prendendo le distanze, diffondendo un comunicato percepito anche come un po’ ambiguo e poco chiaro dall’opinione pubblica (leggi qui). Sulle Sentinelle in Piedi nella città di Bisceglie l’arcigay non ha invece proferito parola e si è tenuta il più lontano possibile dall’evento. Noi di Bisceglie24 abbiamo voluto incontrare il presidente delle “Mine VagantI” Vincenzo Gallo, a lui abbiamo posto queste domande:
La vicenda del presunto prete gay ha avuto una grossa rilevanza mediatica, la vostra condanna alla diffusione della conversazione ha forse un po’ spiazzato l’opinione pubblica. Motivateci meglio la vostra posizione.
Vincenzo Gallo: Noi crediamo che per quanto riguarda la lotta verso l’emancipazione e per il riconoscimento dei diritti di tutti si possono seguire diverse strade. Noi prediligiamo quella del percorso culturale e sociale rispetto alla via dell’outing, sono due strade parallele ma che comunque mirano allo stesso traguardo. Noi ribadisco preferiamo seguire la via della politica, della cultura e della condivisione. Non si può stabilire una scala di valori definita per cui si può preferire un approccio all’altro, noi abbiamo valutato tutti i fattori ed ovviamente crediamo che il miglior modo possibile per battersi per l’emancipazione e per il riconoscimento dei diritti sia quello che abbiamo scelto.
Nel profilo facebook del presunto prete gay si vedono chiaramente le foto di una manifestazione delle Sentinelle in piedi, non vi fa rabbia che chi manifesta contro l’estensione dei diritti civili per la vostra comunità sia invece un membro della stessa?
Vincenzo Gallo: Come già ha detto il presidente Flavio Romani durante l’intervista alla trasmissione radiofonica “Cosa Succede in città”, purtroppo spesso e volentieri tra i nostri oppositori ci sono persone che assumono una doppia morale. Pubblicamente brandiscono delle bandiere e assumono certe posizioni ma poi privatamente assumono un atteggiamento diametralmente opposto. E’ chiaro che questo modus vivendi della doppia morale può suscitare legittimamente diverse reazioni tra cui quella del ragazzo che poi ha reso pubblica la conversazione.
Parliamo delle Sentinelle in Piedi, il 5 Ottobre hanno manifestato anche in piazza Margherita qui a Bisceglie, voi non avete detto nulla su questa manifestazione, come mai?
Vincenzo Gallo: A livello nazionale l’Arcigay non ha ancora una linea unica su questo argomento, c’è anzi libertà di azione dei vari circoli presenti sul territorio. Noi abbiamo ritenuto di non dover contromanifestare perché ci siamo resi conto con le esperienze pregresse che la contromanifestazione diventa involontariamente una fonte di maggior propaganda e risalto per l’attività delle Sentinelle stesse. La nostra quindi non è una posizione di disinteresse ma una posizione nata dalla consapevolezza che una nostra reazione in piazza avrebbe dato solo più visibilità alle Sentinelle.
Cosa ne pensate delle loro rivendicazioni? E’ davvero una questione di libertà di espressione?
Vincenzo Gallo: Facciamo riferimento al DDL Scalfarotto, le Sentinelle dicono che si tratti di una legge liberticida che se venisse approvato la semplice affermazione di contrarietà al matrimonio omosessuale potrebbe equivalere ad un reato. Io ho qui con me il testo del disegno di legge Scalfarotto, leggendolo si capisce chiaramente che l’intenzione del legislatore è quella di estendere le legge Mancino-Reale già perfettamente in vigore. In particolare si andrebbe ad aggiungere al terzo comma il terzo comma bis che cito : “Ai sensi della legge presente non costituiscono discriminazione ne istigazione alla discriminazione la libera espressione e manifestazione di convincimenti o opinioni riconducibili al pluralismo delle idee purché non istighino all’odio ed alla violenza[….]” Quindi è prevista la pluralità delle idee pertanto esprimere un parere contrario al matrimonio tra coppie dello stesso sesso non potrà mai e poi mai essere considerato un reato. Questi sono i fatti, ognuno poi tragga le dovute conclusioni.
Com’è oggi essere gay e vivere nella bat? E’ un territorio tollerante o c’è ancora da lavorare?
Vincenzo Gallo: C’è da dire che da una piccola provincia del meridione di Italia si aspetterebbe atteggiamenti di chiusura estremi, in realtà la situazione a mio parere è sicuramente più positiva di quello che si può pensare. Permangono alcune situazioni critiche, questo si, ma di certo la società è più avanti della classe politica nel senso che le chiusure più lampanti alle unioni civili ed al registro delle coppie di fatto arrivano principalmente dalla politica e non dalla società.
Qual è il futuro delle “mine vaganti”?
Vincenzo Gallo: In programma c’è davvero tantissimo, nel prossimo week-end parteciperemo ad un incontro organizzato da Arcigay Napoli e che riunirà tutti gli Arcigay del meridione. Si discuterà in vista della prossime elezioni regionali su come poter agire socialmente e come poter fare pressione sui nostri rappresentanti istituzionali. Stiamo anche portando avanti molti progetti tra cui l’istituzione del registro delle coppie di fatto presso il comune di Barletta, è in programma un festival cinematografico. Insomma le nostra attività sul territorio sarà sempre più densa anche perché la nostra correttezza sia sostanziale che formale sta cominciando davvero a farci apprezzare a tanti livelli e le collaborazioni diventano sempre più ampie.