In ricordo del secondo ritrovamento delle reliquie dei santi martiri Mauro, Sergio e Pantaleone, avvenuto il 19 ottobre 1475, questa sera alle 19 in Concattedrale si terrà una celebrazione Eucaristica presieduta da S. E. Mons. Giuseppe Sciacca, Segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.

Il secondo ritrovamento, o più tecnicamente seconda inventio, avvenne dopo circa tre secoli dalla prima inventio (10 maggio 1167). Verso la fine del ‘500, un duca andriese, Francesco II del Balzo, si recò nella cripta della cattedrale per visitare le reliquie dei santi biscegliesi. Rimasto profondamente deluso dallo stato di abbandono in cui purtroppo i santi versavano, il duca notò inoltre come il popolo recasse maggiore venerazione al santo Pantaleone che ai due santi posti al lato. Afflitto per la situazione, il duca chiese giustizia ai santi al vescovo Giacomo di Gravina ma gli esiti di questa richiesta furono negativi. Nel frattempo Giacomo Catalano, curatore del tempio di Santa Maria di Giano, ebbe una visione in cui santi supplicavano di essere riesumati e non di rimanere interrati.

Passati alcuni giorni, il duca andriese decise di prendere in mano la situazione e, chiamata una squadra di operai, incominciò a scavare per riportare alla luce i tre santi. Rinvenuta la prima arca di pietra sotto l’altare centrale appartenente al santo Pantaleone, i muratori rimasero sbalorditi poiché all’interno non vi trovarono nulla. Però, immediatamente il duca comprese l’astuzia di Amando che, seguendo la tradizione degli antichi, fece sotterrare le ossa dei santi non nei punti indicati ma nei dintorni cosicché, in caso di furto, i ladri avrebbero desistito. Così i muratori, convinti dalle parole del duca, scavarono nei dintorni e finalmente trovarono i vasi contenenti le ossa dei santi. Era il 19 ottobre del 1475 e quel venerdì fu un giorno memorabile. Tutto il popolo accorse per ricevere miracoli e venerare le reliquie dei santi riposte, momentaneamente, in un’urna di cipresso. Tra i partecipanti vi erano anche persone distinte, come papa Sisto IV. In quel momento di grande gioia e stupore,  le ossa incominciarono a sudare e ad emanare manna odorosa, simile ad incenso. Passati tre giorni dal loro rinvenimento, le reliquie vennero collocate in vasi e poste in un altare unico con Mauro vescovo finalmente al centro, Sergio a sinistra e Pantaleone a destra.