La giunta municipale di Bisceglie ha espresso indirizzo politico amministrativo favorevole all’introduzione in via sperimentale del baratto amministrativo, si tratta di un nuovo strumento introdotto dal governo nazionale, con il decreto “Sblocca Italia”, che consente ai cittadini di saldare i propri debiti nei confronti degli enti pubblici attraverso lavori socialmente utili per il comune. Secondo quanto sancito dalla bozza di regolamento approvata lo scorso 24 marzo i cittadini che vorranno usufruire del baratto amministrativo dovranno possedere i seguenti requisiti: residenza nel comune di Bisceglie e età non inferiore ai diciotto anni, idoneità psico-fisica al lavoro che si intende svolgere, assenza di condanne penali, indicatore Isee non superiore a 10.000 euro e morosità incolpevole relativa ai tributi comunali, sanzioni amministrative in misura non inferiore a 1.500 euro. A tal proposito nell’atto viene esplicitato il concetto di morosità incolpevole: “situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento dei tributi, sanzioni amministrative o entrate patrimoniali a ragione della perdita o della consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare dovuta a: licenziamento, cassa integrazione, accordi sindacali, cessazione di attività in proprio, grave infortunio o malattia, accrescimento o decrescimento del nucleo familiare”.
Si accederà al baratto amministrativo attraverso apposito bando, redatto dalla Ripartizione Tecnica del Comune, in cui saranno indicati tutti “gli elementi relativi al progetto da realizzarsi nonché i requisiti necessari alla partecipazione dei cittadini e gli eventuali criteri necessari per la formazione di graduatorie”.
“Questa forma di collaborazione dei cittadini con l’amministrazione era stata proposta lo scorso anno dal Pd in maniera generica, – ha dichiarato il sindaco Spina dopo l’ approvazione della delibera – quest’anno il Movimento 5 Stelle ha invece proposto una bozza di regolamento che la mia Amministrazione ha rielaborato in modo da renderlo più funzionale alle moderne esigenze amministrative. Abbiamo voluto estendere l’applicazione del baratto amministrativo anche ai canoni di locazione di immobili comunali, non limitandola quindi solo alle obbligazioni tributarie. In questo modo i cittadini che vivono nelle case comunali e popolari potranno evitare gli sfratti per morosità e le decadenze dalle assegnazioni compensando il loro debito con prestazioni lavorative. Naturalmente sarà il comune con appositi e specifici progetti a ad individuare il tipo di lavoro che i soggetti indigenti legittimati potranno svolgere”