Ore di lavoro, anche di notte, per contribuire ad affrontare la gravissima emergenza causata dal violento nubifragio di sabato scorso (Leggi qui), che ha messo in ginocchio diverse aziende nel territorio di Bisceglie e Molfetta. In questo è consistita l’encomiabile attività degli Operatori Emergenza Radio di Bisceglie, che lo scorso weekend sono intervenuti nella zona colpita dalla bomba d’acqua per dare man forte ai Vigili del fuoco e alla Protezione Civile. La loro azione nella giornata di sabato è stata provvidenziale per evitare danni che probabilmente sarebbero stati incalcolabili ad un’azienda biscegliese, la Lorusso Cucine Design, e alle realtà produttive limitrofe che insistono nella prima parte della zona industriale di Molfetta, in via Olivetti, al confine con Bisceglie e lama di Macina.
“Il giorno del nubifragio siamo intervenuti alle 16 e abbiamo lavorato per oltre 10 ore”, spiegano i volontari dell’Oer. “Siamo stati allertati dalla sala operativa della Protezione Civile di Bari e ci siamo precipitati sul posto. Eravamo una decina. Appena arrivati, il titolare di Lorusso Cucine ci ha chiesto aiuto perché le vasche antincendio della sua azienda stavano superando il limite massimo per l’enorme massa d’acqua che stava confluendo nella zona. Siamo entrati subito in azione e abbiamo attivato l’idrovora per cominciare ad aspirare acqua. Dovevamo tirar fuori acqua più velocemente di quanta ne entrasse. E ne entrava tantissima. Ce l’abbiamo messa tutta e siamo riusciti ad evitare il peggio”. Con la loro tempestiva azione i ragazzi dell’Oer, oltre a scongiurare il copioso allagamento dell’azienda biscegliese, hanno aiutato anche le aziende limitrofe poiché, spiegano, “la fogna bianca è comunicante e, di conseguenza, quando aspiravamo acqua da Lorusso notavamo che il livello dell’acqua scendeva anche nei capannoni limitrofi”.
Nei loro occhi, mentre raccontano, si legge la soddisfazione per l’intervento riuscito, per il contributo fornito in una situazione di emergenza totale. Dalle loro parole e dal loro entusiasmo traspare in maniera genuina la grande passione per il volontariato, la propensione ad aiutare nel momento del bisogno. A costo di sacrificare il proprio tempo libero e sottrarne alla vita privata, agli affetti, alle passioni. A costo di lavorare fino a notte fonda pur sapendo che il giorno dopo la sveglia suonerà molto presto per tornare alla routine quotidiana.
E nei giorni difficili, drammatici, tragici, nei quali dominano scoramento e impotenza, un barlume di speranza trapela proprio grazie all’operato di gente come questa, che si mette a disposizione senza se e senza ma. Lo spirito di solidarietà che contraddistingue il nostro popolo è uno dei maggiori orgogli del Paese. Lo insegna la storia. Ce lo ricorda in ogni occasione l’esercito di volontari. Come accaduto anche per la strage ferroviaria tra Corato e Andria nella quale sono stati impegnati molto soccorritori biscegliesi, dell’Oer e di altre associazioni. E sempre in quell’occasione migliaia di privati cittadini hanno donato il sangue.
“Domenica siamo stati allertati alle 18 e un’ora dopo, attrezzati i mezzi, eravamo sul posto a supportare i vigili del fuoco insieme ad altre associazioni come il Gruppo operativo emergenze (Goe) di Minervino, il Ser ‘Guglielmo Marconi’ di Spinazzola, i volontari San Ferdinando di Puglia 3”.
Il day after del diluvio i volontari di Bisceglie hanno agito nuovamente nel cuore dell’emergenza, in quella che probabilmente è stata la fabbrica maggiormente colpita, l’Idromeccanica Italiana, azienda con quarant’anni di esperienza che ora rischia di chiudere i battenti. Oltre tre metri d’acqua avevano allagato il capannone e sommerso il piazzale per una superficie complessiva di 9mila metri quadrati. I danni ammontano circa a 10 milioni di euro e 40 posti di lavoro rischiano di saltare. Gli Oer hanno contribuito all’aspirazione dell’enorme massa di acqua, fango e detriti. A differenza del giorno prima, purtroppo, la situazione era compromessa. Ma i volontari biscegliesi ce l’hanno messa tutta lo stesso e hanno lavorato, nuovamente, sino a notte fonda.
“Si è formato un gruppo di amici, ci riuniamo con molta facilità. Per noi non è un peso, anzi è un piacere”, risponde con semplicità e umiltà Marino Orsini, responsabile dell’Oer, quando gli si chiede quale sia il loro segreto, dove risieda tutto il loro altruismo. “Siamo felici di contribuire”. Senza troppi giri di parole.