Con l’inizio del nuovo anno scolastico l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) BAT torna a dialogare, mediante una missiva firmata dal coordinatore circolo UAAR BAT Giuseppe Ruggieri, con le istituzioni scolastiche in merito al rispetto del principio di laicità all’ interno di esse e all’ ingente questione dell’ora alternativa di religione.
Nella lettera l’Associazione ribadisce l’importanza di evitare situazioni illegali, portatrici di discriminazioni, e di assicurare a tutti gli studenti ogni diritto.
“Egregio Dirigente, è da pochi giorni cominciato l’anno scolastico ed anche quest’anno, come avvenuto in quello precedente, ci rivolgiamo a voi, dirigenti degli istituti scolastici di ogni ordine e grado della provincia di Barletta – Andria – Trani. A distanza di un anno lo facciamo con una veste decisamente diversa: il nostro gruppo provinciale, che nel frattempo è cresciuto, si è finalmente costituito formalmente in Circolo provinciale e tra poche settimane ne sarà ufficializzata l’apertura della sede. Le scriviamo, innanzitutto, per formulare a Lei, agli insegnanti, ai collaboratori scolastici e agli studenti – e a tutti loro Le chiediamo possibilmente di girare questa nostra – un proficuo e sereno anno scolastico, consci come siamo delle sempre crescenti difficoltà con le quali siete costretti a misurarvi nell’esercizio del vostro lavoro. Come saprà tra i nostri obiettivi principali vi è la difesa della laicità delle istituzioni (la lunga lista dettagliata degli “Obiettivi” è consultabile sul nostro sito web), e siamo particolarmente attenti affinché nello specialissimo ambiente della scuola – fucina di menti e di cittadini – tale prerogativa venga rispettata appieno, così come la Corte Costituzionale prevede (“principio supremo dello Stato repubblicano”, sentenza 203/1989). Nonostante la scuola sia iniziata da pochi giorni dobbiamo purtroppo registrare come alcuni studenti e genitori si stiano di nuovo confrontando con l’annoso problema dell’ora alternativa di religione. Purtroppo, infatti, non tutte le scuole attivano in tempo le attività alternative all’insegnamento della religione cattolica (IRC), dando luogo a situazioni illegali che durante l’anno scolastico passato abbiamo stigmatizzato e in alcuni casi denunciato alle autorità competenti. Situazioni discriminatorie come queste non trovano alcun sostegno dalla giurisprudenza vigente, che anzi esplicitamente le condanna ribadendo il diritto all’ ora alternativa. Ci permettiamo nuovamente di ricordare i principali interventi a tal proposito. Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 2749 del 7 maggio 2010, ha stabilito che «la mancata attivazione dell’insegnamento alternativo può incidere sulla libertà religiosa dello studente o della UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti Circolo provinciale BAT MAIL: bat@uaar.it PEC: uaar-bat@pec.it famiglia, e di questo aspetto il Ministero […] dovrà necessariamente farsi carico». La circolare del Ministero dell’Istruzione n. 59 del 23 luglio 2010, inerente l’Adeguamento degli organici di diritto alle situazioni di fatto per l’anno 2010/2011, evidenzia la necessità di assicurare «l’insegnamento dell’ora alternativa alla religione cattolica agli alunni interessati». L’ordinanza del tribunale di Padova n. 1176 del 30 luglio 2010, ancora, ha stabilito che l’attivazione dei corsi alternativi costituisce «un obbligo», e che la loro mancata attivazione costituisce «un comportamento discriminatorio illegittimo», fonte di responsabilità risarcitoria per l’Istituto scolastico. Infine, il MIUR, con nota del 22 marzo 2011, ha trasmesso alle Istituzioni Scolastiche di ogni ordine e grado le indicazioni della Ragioneria Generale dello Stato inerenti il pagamento delle attività didattiche alternative all’ insegnamento della religione cattolica. Il parere, concordato tra il MIUR e il MEF, ribadisce che la scelta di genitori e alunni di avvalersi delle attività didattiche alternative alla religione cattolica rende le stesse un «servizio strutturale obbligatorio», da pagare «a mezzo dei ruoli di spesa fissa». Come anticipato da diversi Uffici Scolastici Regionali, risulta certificato dai due ministeri competenti che i costi dell’ora alterativa sono coperti dallo Stato e non gravano sui singoli istituti scolastici. Certa che nel Suo istituto possano essere garantiti i diritti di tutti gli studenti e che nessuna odiosa situazione discriminatoria possa mai verificarsi, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti resta anche quest’anno a completa disposizione Sua e dei genitori che richiederanno assistenza e confronto.”