Pasqua è ormai alle porte con tradizioni e riti religiosi che si rinnovano nei secoli. A Lanciano, comune alle pendici della Maiella di circa 34000 abitanti e centro più importante della Val di Sangro, le celebrazioni della Settimana Santa comprendono varie manifestazioni tra cui la suggestiva processione degli Incappucciati. I confratelli dell’Arciconfraternita Orazione e Morte di San Filippo Neri, con i volti coperti da cappucci neri, il Giovedì santo percorrono le vie del centro storico in notturna, alla sola luce delle loro fiaccole, trasportando i simboli della Passione di Cristo. Per l’Arciconfraternita lancianese, fondata nel 1608, sono giorni di fervente attesa dovuta all’opera d’arte realizzata dallo scultore biscegliese Paolo Ricchiuti su incarico del Priore Raffaele Sabella. Si tratta della Lettiga Processionale di Gesù Morto, presentata in anteprima nella conferenza stampa svoltasi a Lanciano nella Chiesa di Santa Chiara.  

“Sono fiero di aver affidato al Prof. Paolo Ricchiuti l’esecuzione di questa opera d’arte-dichiara il Priore Raffaele Sabella-. Nel nostro animo avevamo da tanto tempo il desiderio di realizzare una lettiga consona allo stile della nostra Arciconfraternita, che è uno stile barocco napoletano, ma soprattutto alleggerirla perché avevamo il problema che tanti confratelli non l’accollavano più per il peso. Allora abbiamo cercato di unire queste due esigenze per trovare una soluzione. Poi, il nostro confratello Gianni Roselli, che conosceva il Prof. Ricchiuti, ha proposto di contattarlo per illustrare il nostro desiderio e così è nata un’opera d’arte. Appena ho visto Paolo – aggiunge con un pizzico di emozione – ho subito detto: è lui che deve realizzare questa opera a cui teniamo tanto. E’ un’opera dove si percepisce il suo amore nel realizzarla, ma anche il nostro. E’ un pezzo prezioso che porterà il nostro Cristo in processione per la città di Lanciano ma rappresenta anche l’unità della nostra confraternita”. Le attestazioni del Priore nei confronti del Prof. Ricchiuti certificano l’alto indice di gradimento per la qualità del lavoro svolto dal maestro intagliatore doratore biscegliese, rinomato creatore di numerose opere d’arte in ambito ecclesiastico.

“Ringrazio, intanto, il Priore Sabella per le belle parole usate nei miei confronti – dice il Prof. Paolo Ricchiuti -. Quando sono venuto per la prima volta a Lanciano, guardando il simulacro del Cristo mi sono subito reso conto dell’importanza che ha per la città e la confraternita. Il lavoro si è svolto in cinque mesi e siamo partiti dagli studi sui vari stilemi delle portantine processionali che generalmente si usano. Ma la necessità era far emergere l’immagine del Cristo alla pietà popolare. Ho alleggerito di molto la sagoma e la forma della lettiga creando una cornice di foglie d’acanto che reggessero il Cristo quasi a renderlo il più leggero possibile, sia nella forma che nella composizione. E’ un’immagine molto preziosa che, a differenza di molte altre figure del Cristo Morto del ‘700, rappresenta una postura molto pacata che mi ricorda l’immagine del “Cristo in scorcio” di Mantegna. Quando la confraternita ha commissionato il lavoro, mi sono sentito onorato dell’incarico ricevuto fuori dai miei confini regionali. Come spesso faccio, mi sono impegnato con tutto il cuore e ricordo di aver profuso tale impegno quando ho realizzato il Pastorale per Papa Francesco, consapevole di andare di fronte a Sua Santità.  La stessa sensazione la sto provando in questa circostanza, perché lasciare un mio lavoro, una mia testimonianza, da biscegliese, da pugliese, in una terra nuova com’è l’Abruzzo per me, è molto importante”.

L’antica Anxanum dei Frentani (oggi Lanciano), che conserva da oltre dodici secoli il primo e più grande Miracolo Eucaristico della Chiesa Cattolica, si appresta quindi a celebrare i riti della Passione che culminerà la sera di Venerdì Santo con la Solenne Processione del simulacro del Cristo Morto per le vie cittadine in cui i lancianesi potranno contemplare la bellezza e il significato della nuova lettiga realizzata dal Prof. Paolo Ricchiuti. Lanciano e Bisceglie, città di tradizioni secolari che resistono nel tempo, stabiliscono così un legame attraverso l’opera realizzata dal maestro d’arte biscegliese.