Alle redazione di Bisceglie24 è giunta in giornata la lettera di un cittadino residente nel quartiere Salnitro che evidenzia alcune problematiche relative a quanto accade nelle ore notturne nei pressi del campetto. Temi che riportiamo fedelmente con l’auspicio che possa essere utile per risolvere il problema.
“S’invocava da anni, è vero! Il campo di calcetto del rione Salnitro, con relativa pista di pattinaggio, si era ridotto a un rudere inguardabile, colmo di erbacce, sporcizia, vetri rotti e ferraglie arrugginite, insomma una struttura fatiscente abbandonata a sé e, soprattutto, pericolosa per bambini e ragazzi che volevano giocarci. L’impianto sportivo pubblico, realizzato a metà degli anni ottanta, è poi stato rimesso a nuovo durante l’amministrazione Angarano, come da programma del 2018, grazie anche a un contributo regionale.
Il rifacimento dell’intera struttura, in particolare delle pavimentazioni e delle recinzioni, con l’aggiunta di un piccolo spogliatoio, una rampa per disabili e una nuova illuminazione con fari a led, ha riconsegnato alla città un fiore all’occhiello con grandi potenzialità sociali e didattiche. La struttura oggi può essere utilizzata da tutti i bambini e i ragazzi del quartiere e non, in piena sicurezza, incluse le scuole, in particolare con l’istituto Riccardo Monterisi i cui alunni dal 2022 ne usufruiscono per lo svolgimento di educazione fisica attraverso regolare autorizzazione comunale.
Esiste però purtroppo il rovescio della medaglia. Il rione Salnitro, già definito a suo tempo “terra di nessuno”, è rimasto abbandonato a sé. Oltre al non impeccabile stato di manutenzione delle strade e della piazzetta dell’area, cui si aggiunge l’assalto selvaggio durante i mesi estivi di automobili in transito e in sosta nella zona, i problemi più grossi da risolvere sono soprattutto legati allo stesso campo di calcetto. La struttura, infatti, nelle ore notturne è presa d’assalto dagli abusivi, cioè ragazzi e adulti che utilizzano il campo provocando rumori e schiamazzi, contravvenendo alle più semplici regole civiche, ritrovandosi a commettere soprattutto reato di disturbo della quiete pubblica. Il campo è circondato da palazzine abitate, circa una cinquantina di famiglie, tra l’altro ci troviamo in prossimità della struttura ospedaliera Universo Salute. Già per quest’ultimo motivo la struttura non dovrebbe essere accessibile in determinate fasce orarie. Oltre ai gruppetti di ragazzini che si ritrovano sul campetto nelle prime ore del pomeriggio, il problema più grosso resta quello delle ore notturne, in pratica dalla mezzanotte fino all’alba. Si gioca a qualsiasi ora, i più si ritrovano a mezzanotte ma c’è chi si presenta alle 3, chi addirittura alle 5!
La questione è che mentre in passato l’illuminazione del campo si spegneva automaticamente entro la mezzanotte, da più di un anno a questa parte la stessa resta accesa per tutta la nottata fino all’alba. Per quale motivo? Che senso ha? Evidentemente tutti si sentono autorizzati e incoraggiati a giocarci, indiscriminatamente, grazie ai fari accesi e alla totale assenza di controllo nel rione. A ciò si aggiungono i consueti fuochi d’artificio e auto che “comunicano tra loro” a colpi di clacson, un’altra abitudine oramai radicata in diversi rioni della città. Il fenomeno degli schiamazzi notturni sul campo però è oramai cronico e insopportabile.
La pattuglia dei carabinieri di turno in passato è intervenuta, ma non può essere certo chiamata tutte le sante notti! La logica sarebbe a questo punto quella di provvedere allo spegnimento dei proiettori del campo entro la mezzanotte, così come accadeva in passato, disincentivando di conseguenza la presenza degli avventori, peraltro generando risparmio energetico. La situazione è questa e va fermata, soprattutto con l’avvento dell’estate. La speranza è che quest’appello possa smuovere chi di dovere, in particolare il Comune di Bisceglie, proprietario della struttura. Servono risposte certe, serie e concrete, è giunta l’ora di dare un grande segnale a un intero rione e alla città. Bisogna agire con determinazione e fermezza, infatti, sperare nel buon senso e nell’educazione della gente nel 2023 è pura utopia”.