Nuovo capitolo legato alla crisi della Casa Divina Provvidenza. Questa mattina, attorno alle 12, una trentina di dipendenti dell’Ambrosia, ditta fornitrice dei pasti e del servizio di pulizia nella struttura biscegliese della Cdp, si sono riuniti per un sit-in di protesta per via dei cinque licenziamenti operati, che vanno ad aggiungersi alle altre sette unità licenziate in precedenza.
Una delegazione in rappresentanza dei dipendenti ed il segretario regionale Usppi Nicola Brescia si sono recati dall’Amministrazione dell’Ente per discutere della crisi.
“È stato un incontro interlocutorio – ha affermato Nicola Brescia – perché Cozzoli (Commissario Straordinario dell’Ente) è fuori Bisceglie. L’incontro è stato spostato a lunedì 18 gennaio alle ore 17, abbiamo parlato con i vertici della Cdp informandoli che la vertenza è drammatica. Ci sono dodici famiglie sul lastrico, che sono già state messe per strada e potrebbero esserci ancora altre persone, quindi abbiamo chiesto che Cozzoli lunedì ci dia garanzie occupazionali”.
“Per i dipendenti stare fuori dall’Ambrosia – continua Brescia – significa stare senza lavoro e stare senza retribuzione, gente che prende 400-500 euro al mese, una cosa vergognosa. Lo stesso Cozzoli ci aveva garantito due anni fa che nessun dipendente sarebbe stato messo per strada. Noi chiediamo il rispetto di questo accordo, quindi lunedì saremo con forza e con durezza qui a chiedere il rispetto, affinchè nessun dipendente debba essere cacciato”.
La causa è il venire meno di alcune commesse: “Sono venute meno delle commesse e secondo i calcoli dell’Ambrosia ci sono 20mila metri quadri in meno che ha comportato dodici licenziamenti. La nostra paura è che oggi sono ventimila ma poi potrebbero aumentare a trentamila, quindi a scacchiera il timore che altri dipendenti possano andare a casa, quindi il dramma è veramente alto“.