Entra nel vivo la fase di orientamento in ingresso per le Istituzioni Scolastiche di ogni grado, impegnate a organizzare incontri con potenziali studenti e con le famiglie attraverso i classici Open Day, Open Lab e iniziative di comunicazione e diffusione dell’offerta formativa. Abbiamo incontrato il prof. Dino Musci, da tre anni Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico – Scienze Applicate – Linguistico – Coreutico “Leonardo da Vinci” di Bisceglie.
Prof. Musci, la scuola italiana sta cambiando, e con lei anche il volto del Liceo si è rifatto il maquillage.
“Certamente le ultime riforme (in particolare quella dei Licei, il DPR 15 marzo 2010, n.89) hanno posto la scuola italiana in un’ottica più “europea”, con una moltiplicazione degli indirizzi utile a dare agli alunni una maggiore possibilità di scelta in vista del loro futuro in fatto di formazione e vita professionale. Il PCTO nei Licei, la didattica digitale e quella orientativa sono passi che ritengo positivi e assai importanti per una Scuola del Futuro, sostenibile e aperta ai cambiamenti socioeconomici, tecnico-scientifici e anche etico-filosofici; si tratta di scelte che possono sconvolgerci, ma verso le quali dobbiamo essere fiduciosi, con spirito costruttivo e mente aperta. In particolare, il nostro Liceo, tradizionalmente detto Scientifico e da oltre trent’anni presente anche con l’indirizzo Linguistico, è da oltre un decennio sede dello Scientifico Opzione Scienze Applicate e del Coreutico, ma negli ultimi anni ha aggiunto ulteriori sperimentazioni (come il Liceo Scientifico Quadriennale) e curvature di ampio spettro e respiro, come il Liceo Scientifico e Linguistico Cambridge, il Liceo Matematico e la curvatura Giuridico-Economica, un potenziamento assai richiesto per i cittadini e professionisti di domani”.
Lei è stato distante dal Liceo (ma neanche troppo, visti gli undici anni trascorsi alla dirigenza dell’IISS “Sergio Cosmai”, contiguo al Liceo) per dodici anni: cosa ha trovato di nuovo al suo arrivo nel 2021, e cosa spera di lasciare “di nuovo” al termine del Suo mandato?
“Ho trovato un Personale docente e non docente parzialmente rinnovato, con volti nuovi tra docenti, DSGA e ATA, ma anche alunni e famiglie diversi dal Liceo che avevo lasciato nel 2009, con una platea più vasta e positivamente più variegata, con un’utenza più eterogenea e portatrice di valori e bisogni differenti; ho trovato nuovi laboratori (in particolare quelli Linguistici, implementati grazie ai fondi Erasmus Plus, e quello di Robotica, davvero notevole!), nuovi corsi per le certificazioni informatiche (siamo sede ICDL) e linguistiche, un rinnovato entusiasmo, che cresce sempre più, verso un volto sempre più accogliente e inclusivo del nostro caro (a volte austero) Liceo di un tempo, che, tuttavia, non può certamente trascurare o smarrire una vision e una mission storicamente identitarie: lo Studio serio e profondo per la Formazione dell’Uomo, del Cittadino, del Professionista attivo nel territorio e nel mondo globale”.
Quale è stata la sua più grande fatica? Quale la sua più grande soddisfazione?
“Mi sono da subito attivato per le nuove aule della stupenda sede di Sant’Andrea e ho lavorato per l’ottimizzazione degli spazi e la creazione di nuovi laboratori (anche grazie a FESR e ai fondi PNRR, saremo presto dotati di nuovi laboratori di Scienze per la realizzazione della birra e di serre per compiti di realtà legati alle colture vegetali, di Arte e Stampa 3D, con l’introduzione di Autocad, Minecraft, addirittura di una nuova sala multimediale per arti grafiche, lo sviluppo dei linguaggi teatrali e cinematografici, il giornalismo); ho puntato sull’innovazione sulla linea di una forte tradizione, con lo sviluppo di progetti per l’internazionalizzazione, l’intercultura, l’implementazione della didattica innovativa su base digitale e interdisciplinare (anche con piani di formazione ad hoc, per la valorizzazione dell’insegnamento del Latino, della Matematica, della Fisica e delle Scienze, in particolare), ho rinnovato lo Staff con l’inserimento di docenti giovani, preparati e motivati, ma soprattutto ho spalancato le porte del mio ufficio per incontrare la gente del Liceo, non più “da Liceo”: insomma, incontro quotidianamente decine di genitori, studenti, docenti, ATA, ed è davvero bello ascoltarli e andare incontro alle loro esigenze e richieste”.
“Si parla di un nuovo assetto nell’assegnazione delle cattedre, che tende a separare discipline tradizionalmente affidate a uno stesso docente. Perché questa scelta?
“Ecco la mia più grande fatica: l’attribuzione delle cattedre, in un’ottica più democratica e più favorevole agli alunni. Mi spiego, ben sapendo che molti miei colleghi vanno da tempo nella mia stessa direzione. Materie comunemente associate nelle Classi di Concorso (come Italiano, Latino e Geostoria; Matematica e Fisica; Storia e Filosofia) permettevano a uno stesso docente di svolgere più ore in una stessa classe, con effetti di “professore prevalente” non sempre efficaci e proficui per la tutela delle specificità disciplinari e per un lavoro davvero interdisciplinare da parte degli insegnanti di uno stesso Consiglio di Classe. Dico che disporre di più ore dava spesso luogo a episodi di invasione di alcune materie sulle altre, con un susseguente impoverimento della didattica in certe discipline considerate (anche “freudianamente”, o per una questione di propensione o gusto) “meno rilevanti” da parte di un medesimo docente. Ora abbiamo la garanzia di specificità disciplinari ben definite, il che prepara già gli alunni al metodo universitario (oggi fatto di miriadi di esami, con più o meno crediti e alto livello di specializzazione) e dà loro più garanzie e libertà in sede di scrutinio (non si produce, infatti, nessun “effetto alone” in sede di valutazione) e più chance in occasione dell’Esame di Stato. Ad esempio, nel caso in cui la materia Italiano sia affidata a un Commissario esterno, la scelta del Latino come materia affidata a un interno assicurerebbe all’alunno la presenza di un docente della stessa classe di concorso, e lo stesso vale per Matematica e Fisica, Storia e Filosofia. Il “non-accumulo (inter)disciplinare”, inoltre, impedisce di cadere in quella sorta di “abuso” che si commette allorquando si “aggiunge” gratuitamente una o più domande di materie “complementari” ma non contemplate tra le discipline oggetto d’esame in Circolare Ministeriale(ad esempio, capita spesso che il Commissario di Italiano si senta in diritto di porre domande di Letteratura Latina, ma non è espresso nel regolamento d’Esame e quindi può nuocere all’allievo, comunque)”.
Cosa si augura per l’anno scolastico venturo?
“Mi auguro di continuare ad essere vicino ai ragazzi e accompagnarmi, con la mia lunga esperienza liceale verso un successo formativo che sia l’inizio di una vita felice. Mi auguro, infine, di poter realizzare una senile regia di un nuovo spettacolo teatrale, un “Amarcord” che mi farebbe davvero piacere rivivere, a tanti anni di distanza. Insomma, io ci sono e vi aspetto. Chiedo Fiducia nel #NUOVOLICEO, una Storia tutta da scoprire, tutta biscegliese ma sempre più internazionale, inclusiva, globale”.