“Non donare neanche un euro alle popolazioni terremotate” è questa la provocazione lanciata dal biscegliese Lino Ricchiuti, presidente del Popolo Partite Iva, ai microfoni della trasmissione radiofonica “Attenti a quei due”, condotta da Oscar Giannino e Alessandro Milan in onda su Radio24. Ricchiuti intervistato da Milan nella mattinata di ieri 5 settembre ha dichiarato: “Se non si prendono posizioni nette e dure come questa chi deve ascoltare non ascolta”, il biscegliese ha poi chiarito meglio la sua posizione in diretta radiofonica nazionale: “La solidarietà è un valore importante ma quello che noi abbiamo voluto sottolineare con la nostra provocazione è che lo Stato deve fare lo Stato. Noi come piccoli imprenditori nutriamo grande sfiducia in questo Stato perché siamo stati completamente abbandonati da ormai 5-6 anni e purtroppo, in tantissime situazioni e in tantissimi casi, è stata proprio la solidarietà delle piccole imprese a sopperire all’assenza dello stato”. Tra le altre motivazioni che hanno portato Lino Ricchiuti a dire “no” alle donazione ai terremotati vi è la richiesta esplicita di denaro: “Dopo appena un paio di giorni di mobilitazione della popolazione per la solidarietà è arrivato un comunicato dove si invitava la gente a non inviare più viveri e beni ma ad inviare solamente soldi”, sempre su questo punto Ricchiuti invita i sindaci dei comuni colpiti ad aprire un conto corrente postale e non bancario: “Abbiamo invitato il Sindaco di Amatrice ad aprire un conto corrente postale per ricevere le donazioni e non uno bancario questo perché chi va ad effettuare un bonifico in contanti deve poi pagare commissioni di ben 8 o 9 euro”. Il presidente del Popolo Partite Iva conclude sottolineando come “il non dare neanche un euro” sia in realtà solo una provocazione: “In realtà noi sin dai primi giorni abbiamo lanciato l’iniziativa di adottare un panificio ad Amatrice, un’iniziativa ben più costosa del donare due euro via sms”.