“È triste dover constatare che di disagio abitativo in questa campagna elettorale non se ne parla se non, con approssimazione, in qualche caso sporadico”, ad affermarlo è il sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari della provincia Bat, “sono 650 mila domande di edilizia pubblica inevase, circa tre milioni di giovani tra i 25 ed i 36 anni che continuano a vivere con i genitori, oltre tre milioni di lavoratori emigrati che vivono in condizioni di sovraffollamento e di forte disagio abitativo, oltre il 70% delle famiglie in affitto (2milioni e 300mila nuclei familiari) con un reddito inferiore ai 24mila euro annui che vive in prevalenza nelle grandi aree metropolitane dove gli affitti sono più elevati”. Per il Sunia Bat quindi “la crisi del sistema abitativo italiano è sotto gli occhi di tutti, ma non nei programmi elettorali dove, al massimo, si accenna, oppure si ripropone la stanca litania del sostegno pubblico all’acquisto della prima casa come magica soluzione”. Secondo il sindacato gli incentivi all’acquisto hanno rappresentato per 20 anni: “l’asse principale, se non unico, di intervento nel settore, nella convinzione che questo segmento potesse continuare ad espandersi all’infinito con i ritmi del passato, non comprendendo che il problema principale da affrontare era ed è quello di offrire case in affitto a prezzi sostenibili”.

“La divaricazione crescente tra il livello dell’offerta e le capacità della domanda è dimostrata dall’andamento degli sfratti per morosità”, prosegue ancora il Sunia, “questi sono passati dalle percentuali irrisorie dei primi anni ’80 all’attuale 90% del totale delle sentenze di sfratto emesse: un trend iniziato prima della crisi che, naturalmente, ne ha accentuato la gravità. Negli ultimi 5 anni sono stati emessi 348.515 provvedimenti, 309.754 per morosità, 165.359 sono state le esecuzioni forzose di provvedimenti emessi anche in periodi precedenti. Nello stesso periodo vi sono state oltre 720mila richieste di esecuzione presso l’Ufficiale giudiziario”. Numeri che si fanno preoccupanti anche per il futuro secondo il sindacato dato che: “si stima che oltre 100mila siano gli sfratti già emessi che potrebbero essere eseguiti nel prossimo triennio. A questi potrebbero aggiungersi altre 200mila sentenze di sfratto che, seguendo il trend dell’ultimo periodo, saranno verosimilmente emessi nel prossimo triennio”.

Le direttrici di intervento da seguire secondo il Sunia sono quindi: “aumentare in maniera consistente e strutturale l’offerta di alloggi in affitto a canoni sostenibili dalla domanda; sostenere il reddito delle famiglie più deboli attraverso il fondo di sostegno all’affitto; governare la dinamica degli affitti del settore privato che oggi copre l’80% circa dell’intero mercato dell’affitto. A queste esigenze”, prosegue il sindacato, “si accompagna quella di offrire risposte non consumando ulteriore suolo, ma attraverso la riqualificazione e la rigenerazione delle città partendo dalle periferie e dall’edilizia pubblica che, se riformata e rilanciata, può essere il volano di un processo di inclusione sociale”. Non più quindi case popolari ai margini delle città e “le operazioni di rigenerazione urbana non possono diventare il terreno privilegiato di scorribande speculative, ma rappresentare l’occasione per proporre integrazione sociale”, ammonisce ancora il Sunia.

“Se queste sono le esigenze”, sottolinea ancora il sindacato,  “gli strumenti finanziari e normativi messi in campo sino ad oggi appaiono largamente insufficienti ed inefficaci perché, oltre ai problemi quantitativi, non sembrano individuare correttamente i segmenti di domanda da soddisfare, non contribuiscono a calmierare i canoni e non prevedono un flusso strutturale di risorse in grado di programmare gli interventi in un arco temporale di medio-lungo periodo”.

“In Europa il problema abitativo è uno degli argomenti principali delle campagne elettorali”, conclude quindi il Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari della Bat, “sarebbe bello se in Italia si facesse altrettanto, smettendo di parlare di casa solo per promettere tagli di tasse e contributi per acquistarla”.