La definizione borgo di “Bisceglie Marina” adottata dalla provincia BAT al fine di candidare l’area marina biscegliese a “Borghi autentici d’Italia” ci era sin da subito parsa quanto mai singolare (leggi qui). Quando è nata Bisceglie Marina? A cosa ci si riferisce esattamente? Fino a ieri queste domande non avevano nessuna risposta, pur essendo la definizione presente in un atto ufficiale della Provincia Bat. Nella giornata di ieri, 24 agosto, la definizione “Bisceglie Marina” è stata oggetto di un chiarimento specifico da parte del Dirigente del Settore Formazione Professionale, Politiche del Lavoro, Welfare, Servizi alle Imprese e ai Cittadini della Provincia, Alessandro Attolico, che ha dichiarato quanto segue: “L’Amministrazione provinciale ha inteso coinvolgere anche il borgo marino biscegliese, alla pari di quelli di Loconia, Montaltino, Montegrosso e Minervino Murge, tra i Borghi Autentici d’Italia, quale fondamentale opportunità di promozione e sviluppo del territorio, attraverso un’offerta turistica integrata di beni storici, culturali e naturalistici in cui il litorale biscegliese, con il suo nuovo waterfront, i suoi suggestivi ciottoli e la sua area marina protetta, si inserisce perfettamente, favorendo anche un’eventuale ipotesi di riconversione delle marinerie di pesca in marinerie legate al turismo. Pertanto, si ribadisce che la definizione di “Bisceglie Marina” attribuita a questa località è esclusivamente legata al suo inserimento al sistema nazionale dei Borghi Autentici d’Italia e ad una logica di suddivisione del territorio tra le sue specificità urbane, senza che questo influisca in alcun modo sulla toponomastica della Città”.
Anche dopo il chiarimento non si capisce come si possa considerare la litoranea biscegliese una località distinta da Bisceglie stessa ovvero un borgo. Il waterfront, la zona Pantano-Ripalta, le spiagge con i ciottoli sono tutti elementi che compongono la litoranea cittadina da levante a ponente e che a sua volta non è assolutamente distinta dalla realtà urbana del paese. Basti pensare che proprio via Nazario Sauro è una delle principali arterie del traffico biscegliese. Se il fine è quello della promozione turistica ben venga anche la trovata della nuova denominazione ma non sarebbe stato meglio individuare un’area più omogenea e definita o magari una storicamente non inserita ormai da decenni nel contesto urbano cittadino?