Per Pier Luigi Lopalco, attuale assessore alla Sanità della Regione Puglia, l’Agenzia Italiana del Farmaco dovrebbe “abolire le assurde distinzioni fra i vari vaccini” e “spostare il richiamo per tutti i vaccini a 12 settimane” (quindi anche per quelli, come Pfizer o Moderna, che attualmente prevedono richiamo a 21 e 28 giorni dalla prima dose). 

Secondo Lopalco, infatti, è “meglio avere due persone protette subito al 65% che una persona protetta fra un mese al 90%”. Un modello adottato nel Regno Unito e che ha già diviso nettamente gli scienziati (tra i più critici, nelle scorse settimane, anche Massimo Galli e Antonella Viola, secondo cui una strategia di questo tipo potrebbe facilitare la comparsa di ulteriori varianti). 

L’assessore pugliese chiede ad Aifa anche di rimuovere le restrizioni, attualmente in essere, sulla somministrazione del vaccino AstraZeneca, che, secondo Lopalco, andrebbe somministrato a tutte le categorie e a tutte le persone con età superiore ai 18 anni. “Sono due mosse a costo zero. Anzi no, a costo di un briciolo di coraggio da parte di chi deve prendere questa decisione”, scrive l’assessore sulla sua pagina Facebook.