Il comune di Bisceglie ha organizzato un incontro dedicato al tema della Xylella fastidiosa, batterio che sta letteralmente decimando gli olivi pugliesi. L’evento è intitolato “La protezione dell’olivo, azioni di contrasto alla diffusione della Xylella fastidiosa” e si svolgerà venerdì 15 marzo, alle ore 18, all’auditorium della parrocchia di Sant’Andrea apostolo, in via Lanotte 2.

L’evento sarà introdotto dal sindaco Angelantonio Angarano e dall’assessore all’agricoltura del comune di Bisceglie Gianni Naglieri, successivamente interverranno Salvatore Camposeo, docente di arboricoltura ed olivicoltura dell’Università Aldo Moro di Bari, e Pietro Preziosa, docente del Piano di azione nazionale e consigliere dell’Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e Ricercatori in Agricoltura.

L’assessore Naglieri ha voluto sottolineare come “l’amministrazione comunale di Bisceglie e l’assessorato all’agricoltura sono molto attenti al tema della Xylella e hanno avviato già da qualche mese una campagna di prevenzione”. Gianni Naglieri ha ricordato come a Bisceglie si sia già “organizzato un convegno informativo a gennaio scorso a cui hanno partecipato esperti in materia. La città è stata presente all’evento ‘Sì, combatto Xylella. Sì per il paesaggio, la produttività, la scienza’, tenutosi a Monopoli. Ne abbiamo discusso anche in un consiglio comunale monotematico, esprimendo vicinanza agli agricoltori biscegliesi e pugliesi, così come rimarcato con la partecipazione alle manifestazioni dei gilet arancioni a Bari e Roma. Proseguendo su questo solco, bisogna intensificare le iniziative per favorire l’informazione e la prevenzione, utilizzando un approccio scientifico, sulla necessità di proteggere gli ulivi e sulle modalità per farlo”.

“La Xylella continua ad avanzare ed è ormai arrivata in provincia di Bari”, ha aggiunto invece il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano. “Dobbiamo scongiurare in tutti i modi l’ulteriore avvicinamento del batterio alla nostra terra. Nelle province di Bari e Bat si produce oltre il 40% dell’extravergine italiano. Per i nostri ulivi il contagio sarebbe un disastro senza precedenti che causerebbe una profondissima crisi produttiva, occupazionale e sociale. Per questo bisogna prestare la massima attenzione ed essere previdenti, promuovendo le iniziative utili alla conoscenza del batterio e delle buone pratiche da attuare”.