E’ ormai imminente il trasferimento dell’unità operativa di Psichiatria dall’ospedale di Barletta a quello di Bisceglie. Questo passaggio rientra nel piano di riordino ospedaliero approvato dalla Regione Puglia nel marzo 2017 e consentirà di spostare contestualmente “l’unità operativa di Gastroeneterologia da Trani a Barletta e l’unità operativa di Medicina da Trani a Bisceglie. A Trani”, prosegue l’azienda sanitaria locale, “dovranno essere completate le attività assistenziali del Pta (Presidio Territoriale di Assistenza) così come previsto dal Protocollo di intesa siglato tra Asl Bat, regione Puglia e comune di Trani”. 

L’Asl Bat ha reso noto come: “attualmente l’unità operativa biscegliese, dopo appositi lavori di risanamento igienico-sanitari, può ospitare sino a quindici posti letto adeguati alle esigenze assistenziali dei pazienti che saranno ospitati: i bagni in dotazione sono 11 e sono stati adeguati e resi funzionanti con ausili di assistenza (box doccia e maniglie per il sollevamento), sono stati adeguati i corpi di illuminazione che non sono più a posto letto ma a soffitto, è stata realizzata un’area intensiva con monitoraggio a vista e sono stati previsti dispositivi anti-precipitazioni in tutte le stanze”. La zona di degenza dei pazienti e la zona di assistenza dove sono ubicate le stanze di medici, infermieri e gli ambulatori sono invece “state separate e sono disposte lungo lo stesso corridoio. L’area di degenza è dotata di due ascensori dedicati collegati con la rianimazione e il blocco operatorio”.

Nonostante questa nuova imminente sistemazione l’Asl ha fatto sapere che l’allocazione definitiva dell’unità di Psichiatria è prevista nei “locali a piano terra che al momento ospitano i servizi distrettuali”, questi ultimi infatti saranno a breve tutti trasferiti nella nuova struttura recentemente inaugurata nelle vicinanze dell’ospedale Vittorio Emanuele (leggi qui). Il trasferimento definitivo dell’unità di Psichiatria al piano terra avverrà solo dopo che “gli ambienti saranno ristrutturati secondo quanto previsto dal regolamento regionale per accogliere gli utenti della unità operativa”.