“È evidente che il Piano Comunale delle Coste (PCC) incide profondamente sul futuro della città. Per questo, in accordo con l’associazione culturale Mediapolitika, abbiamo invitato la Consulta dell’Ambiente, Mobilità Sostenibile e Sicurezza Stradale a chiedere al Consiglio comunale la riapertura della discussione sul PCC, affinché si possano accogliere tutte le istanze dei cittadini”. Lo annuncia il dott. Mauro Sasso, Presidente di Pro Natura Bisceglie, associazione che già in passato aveva presentato le sue “Proposte rigenerazione urbana di Bisceglie” e, nel 2018, un progetto di riqualificazione della pista ciclabile delle Grotte di Ripalta che – spiega Sasso – dovrebbero essere accolte ed integrate nel PCC.
Il Piano Comunale delle Coste, adottato con Delibera di Giunta Comunale 28/2022 rappresenta un’occasione per superare la fase di utilizzo irrazionale delle risorse costiere ed è uno strumento oramai indispensabile per favorire lo sviluppo imprenditoriale e l’uso a fini turistici del territorio, con l’obiettivo primario della salvaguardia del territorio e della difesa dei diritti dei cittadini. Secondo Pro Natura, però, il piano “non considera l’unicità ambientale della costa e incorre in clamorose sviste”.
“Vi sono inesattezze nell’individuazione delle Grotte di Ripalta e la loro la loro georeferenziazione non corrisponde a quanto riportato nel catasto regionale”, scrive Sasso. “Qualsiasi ripascimento artificialeche preveda l’apporto di materiale lapideo o il consolidamento della falesia si configurerebbero come un mero intervento di denaturalizzazione in quanto inevitabilmente interferirebbe con il ciclo, completamente naturale, di formazione delle stupende spiagge a ciottoli, tipici della costa biscegliese e sconvolgerebbe l’attuale conformazione del paesaggio costiero e le sue peculiari caratteristiche ambientali. Non ci convincono neanche gli esempi di lavori analoghi realizzati sulla litoranea di Ponente, che presenta una situazione vincolistica, paesaggistica, ambientale e strutturale diversa da quella della costa di Levante. Ed esprimiamo altrettanti dubbi sui progetti PS4 (Zona S. Francesco – BiMarmi) e PS5 (Cala del Pantano) che non si coordinano con altri strumenti urbanistici e altre situazioni esistenti”.