È con un importante passo in avanti che l’associazione Micro.Bi ha festeggiato ieri, giovedì 11 aprile, il terzo anniversario dalla sua fondazione. Nella sede della sezione cittadina della Caritas l’associazione ha infatti inaugurato ufficialmente l’attivazione dei servizi ausiliari per il microcredito, accessibili a coloro che vorranno dare vita a startup o piccole imprese.
Dal 2016 Micro.Bi cerca di diffondere anche sul territorio biscegliese una rete di microcredito e microfinanziamenti, ovvero misure di finanziamento a persone che, prive di garanzie, non possono ottenere soldi dalle banche per iniziare le proprie attività. Gli sforzi dell’associazione sono culminati, negli ultimi mesi, nel raggiungimento di un fondo di garanzia pari a circa 25000 euro.
Alla conferenza, moderata dal responsabile legale di Micro.Bi Damiano Minervini, hanno preso parte numerosi ospiti direttamente coinvolti nell’iniziativa. A porgere i saluti istituzionali è intervenuto don Raffaele Sarno, direttore della Caritas diocesana di Trani-Barletta-Bisceglie, che ha sottolineato l’impegno di Micro.Bi nel conseguimento di questo primo, importantissimo risultato. L’intervento del secondo ospite, don Mimmo Francavilla, si è incentrato sull’esperienza del “Progetto Barnaba“, attivo da ormai 15 anni ad Andria, che è servito come modello per quello biscegliese. “Dare credito”, queste le parole di don Mimmo, “significa dare e avere fiducia, significa offrire una opportunità concreta. Non semplice ottimismo, ma una speranza che cresce e che fa crescere i nostri giovani: molti devono andare via, ma molti vogliono e devono poter rimanere nel nostro territorio”.
Parole d’augurio sono venute anche dal sindaco Angelantonio Angarano, che ha presentato il progetto di Micro.Bi come uno strumento utile a contrastare la disoccupazione giovanile a Bisceglie, un dato che è purtroppo in aumento. L’intervento del primo cittadino ha ribadito, inoltre, il pieno sostegno (anche economico) dell’amministrazione comunale nei confronti delle iniziative della Caritas a favore della comunità o delle sue fasce più vulnerabili.
Tra gli ospiti della serata ci sono stati anche i due principali sostenitori dell’iniziativa: Pasquale Rotunno, direttore della Banca di Credito Cooperativo di Santeramo, e Chiara Candela, responsabile della filiale di Bari della Banca Etica. Entrambe le istituzioni hanno infatti stipulato una convenzione con Micro.Bi volta a favorire la più ampia diffusione possibile di microcredito e microfinanziamento anche sul territorio biscegliese. Gli interventi dei due bancari hanno insistito sull’importanza delle banche etiche come mezzo di cambiamento “dal basso”, e dunque fondato su basi etiche, morali, in opposizione alla sterile logica del guadagno tipica dei grandi istituti bancari.
Gli interventi conclusivi sono spettati ad Enzo Sciascia e a Monsignor Leonardo d’Ascenzo. Il primo, presidente dell’associazione Micro.Bi, ha ringraziato tutti i promotori del progetto per l’impegno profuso nella sua riuscita, dichiarando che la giornata di ieri, lungi dall’essere un traguardo, rappresenta invece il punto di partenza per un cambiamento concreto. Anche Monsignor d’Ascenzo ha voluto esprimere la sua approvazione al progetto, sottolineando che il punto di forza sta nell’offerta di un’attività lavorativa. Lungi dall’essere sterile beneficenza, che mette in condizione di inferiorità chi la riceve, l’iniziativa di Micro.Bi punta invece ad essere un vero e proprio strumento di riscatto sociale e di riconquista della propria dignità di essere umano.
Nel corso della serata, inoltre, è stato presentato anche il progetto “Storie e stoffe“, realizzato in collaborazione con la Caritas. Finanziato grazie all’8xMille, il progetto è volto a recuperare gli indumenti usati e, grazie ad un laboratorio gestito da volontari e aperto a tutti, a restituire loro nuova vita.