Parte il processo per determinare i fatti che hanno portato la cinquantenne biscegliese Enza Brescia alla morte “a seguito di un intervento chirurgico – dichiara la difesa – definito di routine” a fine 2022. Il dibattimento inizierà il prossimo 4 dicembre.
Il GIP di Bari, dott.ssa Antonella Cafagna, a scioglimento della riserva assunta il 26 febbraio scorso, “ritenuto che gli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari consentono una ragionevole previsione di condanna, ostando ad una pronuncia di non doversi procedere ai sensi dell’art. 425 comma 3 c.p.p.”, ha disposto il rinvio a giudizio per i medici Bianca Pascazio e Massimo Buonfantino.
I difensori dei familiari, avv.ti Dario Galantino, Adriano Cozzoli e Emily Cocozza, esprimono soddisfazione per il provvedimento del GIP di Bari. Così l’avv. Cozzoli: “la decisione del Giudice dell’Udienza Preliminare di emettere il decreto che dispone il giudizio segna un passo in avanti verso l’accertamento della verità affinché Enza Brescia e i suoi famigliari abbiano giustizia; quella giustizia in cui noi tutti crediamo, fondata sull’individuazione dei responsabili di un fatto che ha suscitato tanto dolore ma anche tanta indignazione in quanto evitabile ove gli imputati avessero adottato più prudenza nel valutare le reali condizioni di salute della Sig.ra Brescia al momento delle dimissioni, abbandonandola, invece, ad atroci sofferenze e al suo destino”.
“Ancora in bilico – si legge nella nota stampa – la posizione del chirurgo che effettuò l’intervento: il PM ne aveva chiesto l’archiviazione ma i familiari hanno proposto opposizione: l’udienza di discussione si terrà il prossimo 10 aprile davanti al GIP di Bari, dott. Bonante”.