Quando si spendono soldi pubblici per effettuare un pubblico servizio, nella fattispecie quello dell’igiene urbana, mi sembra doveroso chiedere, all’impresa appaltatrice, non solo che il servizio appaltato venga reso con efficienza, ma che le assunzioni avvengano nella massima trasparenza. E’ una questione che ho posto ripetutamente alla Camassambiente, ieri (e, prima ancora, alla Lombardi) ed ho riproposto alla subentrata Ambiente 2.0, oggi”. Con queste parole Franco Napoletano, presidente del Consiglio Comunale, esordisce in merito alla modalità di assunzione adottata da Ambiente 2.0, nuova ditta che gestisce l’igiene urbana in città. 

Avendo avuto conoscenza, dalla stampa“, continua il leader del PCI, “di un bando relativo all’assunzione, a tempo determinato, di 20 operatori ecologici, ho ritenuto opportuno intervenire, nella mia veste istituzionale. Il predetto bando richiedeva, infatti, tra gli altri, alcuni requisiti che mi sembravano iniqui e sbagliati. Pretendere, in via obbligatoria, che gli aspiranti operatori dovessero necessariamente possedere un’età massima di 29 anni, un diploma di scuola superiore ed una patente di guida C-CQC, mi sembrava non solo sbagliato, ma discriminatorio ed irrealistico. Tali rilievi devono essere apparsi errati anche all’azienda appaltatrice, se è vero che i termini di scadenza di quel bando sono stati prorogati, anche se di soli 3 giorni ed i requisiti citati sono stati ritenuti non più obbligatori, ma preferenziali. Infatti, le domande pervenute saranno state, ovviamente, insufficienti”.

Napoletano analizza i motivi per i quali le richieste di assunzione siano state inferiori alla domanda, “Il primo rilievo che mi sento di fare è che in tanti non hanno presentato la domanda, sia perché non in possesso di tutti i requisiti obbligatori richiesti (primo termine di scadenza del bando), sia perché non a conoscenza per tempo della loro non obbligatorietà (secondo termine di scadenza). Orbene, la ditta Ambiente 2.0 ha proceduto alle assunzioni, anche perché il 13 marzo era previsto il subentro alla ditta precedente. Sta di fatto che non si conosce ufficialmente e pubblicamente una graduatoria, con i nomi ed i punteggi dei prescelti e degli altri, né con quali modalità detta graduatoria sia stata compilata.

“La ditta poteva non essere tenuta ad un bando (cosa, in sé, positiva), nel qual caso avrebbe potuto rendere, comunque, noti i criteri di scelta del personale”, evidenzia il presidente del Consiglio Comunale, “ma, una volta percorsa quella strada, avrebbe dovuto rendere nota la graduatoria, per un controllo sociale della stessa. Alcuni di quelli che hanno prodotto la domanda si sono recati presso la sede della ditta, per conoscere la propria posizione in graduatoria: la richiesta singola è stata, in verità, soddisfatta, ma senza mostrare la graduatoria. Né varrebbe appellarsi ad una pretesa “privacy”, che non esiste neppure nella graduatoria per l’assegnazione di alloggi pubblici, che, una volta formata, è pubblica”.

Napoletano chiede quindi senza giri di parole la pubblicazione della graduatoria, “Chiedo, pertanto, alla ditta Ambiente 2.0, che la graduatoria venga resa pubblica ed, in tal senso, è lecito attendersi anche un intervento del Comune appaltante e dei sindacati dei lavoratori. L’assenza di una pubblicizzazione ha finito con il suscitare una legittima forma di protesta sotto Palazzo San Domenico, con potenziali problemi di ordine pubblico, che io stesso avevo paventato, conoscendo il territorio, il grave problema occupazionale cittadino e la disperazione di tanti nuclei familiari”. 

“Inoltre, mi appare fortemente discriminatorio escludere a priori quei cittadini che, per quanto abbiano avuto e saldato precedenti problemi con la giustizia, abbiano voglia di lavorare per mantenere le proprie famiglie. Non mi riferisco a delinquenti abituali e professionali, che utilizzano spesso le assunzioni per continuare a delinquere ed a percepire, nel contempo, un reddito, magari senza neppure meritarselo. Tuttavia, anche costoro avrebbero diritto, se possibile, ad un recupero sociale: basta parlare chiaro! Mi riferisco, invece, a quei cittadini che, nulla avendo a che fare con le interdittive antimafia, hanno sbagliato un tempo ed hanno tutto il diritto di redimersi e di guadagnarsi il pane con il lavoro. Non con preferenza, ma alla pari con coloro che mai hanno acceduto a tentazioni delittuose. Le esigenze dei loro figli sono forse diverse dalle esigenze dei figli degli altri? Mi sembra che il vero discrimine stia nella volontà di lavorare e nel bisogno di farlo”.

“Oltretutto, tra non molto si dovrà provvedere anche alla pulizia delle spiagge e la possibilità di nuove assunzioni, sempre a tempo determinato, non mancherà. Certo, il problema occupazionale cittadino non può essere risolto dall’Ambiente 2.0: il Comune (ed il Governo nazionale) potrebbe fare di più in tal senso. Servizi pubblici migliori ed occupazione potrebbero essere un binomio possibile, come sostengo da anni. Ma gestire con più trasparenza l’occupazione, anche temporanea, in un pubblico servizio, mi sembra giusto e necessario”.

In chiusura Napoletano propone una formula per la gestione delle opportunità di lavoro, “A tal fine, ho anche proposto che vi sia una equa rotazione della occasioni di lavoro, come era solito fare l’Amministrazione da me guidata. In conclusione: più trasparenza, graduatorie pubbliche e rotazione dei lavoratori. Attendiamo risposte da chi di competenza. In questo modo, ci sarebbe più equità, verrebbe preservata la pace sociale e tutti i soggetti coinvolti ne guadagnerebbero in credibilità, pur in una situazione socio-economica molto difficile. A cominciare dalla ditta Ambiente 2.0, che deve farci dimenticare le inefficienze e gli errori della ditta precedente, anche in relazione ad una raccolta differenziata che presenta molti punti di criticità”.