Dallo scorso settembre il governo italiano, su proposta del Ministero dei beni e delle attività culturali, ha promosso Cinema2Day, l’iniziativa che permette agli spettatori di godere di un biglietto superscontato il secondo mercoledì di ogni mese. Proprio in seguito ai primi mesi di entusiasmo, e confortato dai numeri apparentemente positivi, il MiBACT ha deciso di prolungare il progetto fino al prossimo maggio. In disaccordo con questa decisione il cinema biscegliese Politeama Italia ha però deciso di aderire alla protesta organizzata dalla Associazione Nazionale Esercenti Cinema con Agis e Fice. Le associazioni di categoria, con lo slogan “Cinema All Days”, spiegano come “di quei 2 euro del costo del biglietto, all’esercente cinematografico rimangano solo 89 centesimi (senza alcun contributo pubblico) con i quali provvedere a tutte le spese necessarie”. “Questo esercizio non aderisce alla iniziativa Cinema2Day”, si legge nel manifesto affisso fuori al cinema biscegliese, “perché vuol continuare, pur tra mille difficoltà, ad assolvere al servizio pubblico tutti i giorni dell’anno e non una sola volta al mese”.
Ma la protesta del cinema cittadino non è una iniziativa isolata. Tantissimi esercenti in tutta Italia, infatti, hanno deciso di non aderire al prolungamento di tre mesi voluto dal ministero, nella convinzione che Cinema2Day non sia riuscita ad avvicinare nuovi spettatori al mondo del grande schermo. Un grido di allarme è giunto forte anche da alcuni distributori cinematografici tra cui la Teodora Film, che lo scorso febbraio si è vista obbligata a ridurre il personale “per la prima volta in sedici anni di onorata carriera”. La Teodora, infatti, è tra i tanti “piccoli” distributori che vive unicamente sui “biglietti venduti al cinema e sulla riuscita dei film distribuiti in sala e successivamente in DVD o rivenduti alle televisioni”. Il rischio concreto secondo gli addetti ai lavori è quindi quello di non ottenere un incremento del mercato, come sperato, ma solo la sua svendita.