Una esperienza intensa, dove la riflessione e la devozione si fondono in un tutt’uno attraverso i 64 chilometri da percorrere, partendo da Bisceglie per raggiungere a piedi Capurso e la chiesa della Madonna del Pozzo.
È il cammino che hanno intrapreso nove devoti biscegliesi, una tradizione dismessa negli anni 50 a causa di un incidente mortale che colpì la compagnia di Massafra e che l’Associazione Maria Santissima del Pozzo di Bisceglie, guidata dal presidente Roberto Musci e dal vice presidente Luciano Capurso, ha ripreso dal 2008.
Il cammino dei nove pellegrini biscegliesi parte venerdì 26 agosto con la processione al pomeriggio del quadro della Madonna. Questa tradizione è stata portata avanti nel tempo nonostante dal 1964 sia stata poi realizzata la statua della Madonna stessa. Giunti in via Seminario si parte alla volta di Molfetta, con sosta alla chiesa della Madonna dei Martiri, prima di ripartire verso Giovinazzo e pernottare. Alle prime luci dell’alba il cammino riprende, tappa successiva la chiesa Madre di Santo Spirito, prima di giungere alla Basilica di San Nicola a Bari per poi fermarsi alla chiesa di San Marco dei Veneziani, luogo dove fu nascosta l’icona della Madonna dopo la soppressione napoleonica degli organi monarchici del 1866. Il cammino riprende, un confronto continuo con gli altri e con se stessi, nonostante il caldo, la stanchezza e le difficoltà logistiche. Passati Carbonara e Triggiano, i nove devoti entrano a Capurso accolti dal sindaco Francesco Crudele e dal suo vice Michele Laricchia.
La domenica, al mattino, le celebrazioni partono con la processione da palazzo di città alla chiesa, dove dalla porta si procede sino all’altare in ginocchio o anche con i gomiti appoggiati al pavimento. In passato la tradizione consentiva il percorso ai devoti anche toccando terra con la lingua, un rituale non più consentito per motivi di natura igienica. Subito dopo giunge il momento della visita al pozzo dove il 30 agosto del 1705 fu trovata l’icona della Madonna, prima di partecipare alla lunga processione, dalle ore 10 alle 18 circa, il cui ultimo tratto lo si percorre rivolti verso la statua. In serata i pellegrini abbandonano la chiesa senza mai volgere le spalle alla Madonna cantando la spartenza (che simboleggia il dialogo tra la Madonna ed il devoto). Alla sera spazio alla processione con il carro trionfale, struttura alta ben 15 metri, trainata come tradizione solo dai devoti biscegliesi che giungono in città il giorno della festa. “Una esperienza forte – ci racconta Valeria una dei nove pellegrini biscegliesi in viaggio – dove il confronto con gli altri si mescola con quello con se stessi. Riflettere lungo il cammino mi serve, dopo il voto fatto lo scorso anno questo è il mio secondo cammino e la stanchezza dei chilometri viene alleggerita dalla devozione verso la Madonna”.