Il Presidente di Confcommercio Bari e Bat, Leo Carriera, è intervenuto per commentare la nuova norma che ha introdotto l’obbligo di utilizzo di sacchetti biodegradabili per imbustare frutta, verdura, carne, pesce e affettati. Una norma recepita dallo stato italiano su indicazione dell’Unione europea e che ha generato una serie di polemiche sia tra consumatori che tra gli esercenti.
“Sebbene il principio alla base con la sostituzione dei sacchetti ultraleggeri in uso con quelli biodegradabili sia lodevole, confermandoci un paese virtuoso in Europa, nel rispetto dell’ambiente e dunque di noi stessi, coerentemente in linea con l’abolizione delle shopper non compostabili disposta ed accolta già nel 2011, credo”, ha dichiarato Carriera, “sia poco corretto lo strumento imposto dall’Unione Europea che prevede, tra l’altro, tempistiche di applicazione poco graduali”.
Il problema di questa norma secondo Carriera risiede quindi nel fatto che “vietando l’uso dei sacchetti ultraleggeri come imballaggio primario per gli alimenti sfusi si obbligano gli esercenti a richiedere ai clienti, di fatto, il pagamento dei nuovi sacchetti biodegradabili e compostabili, poiché, non esiste una vera alternativa ad essi”. Questo perché risulterebbe essere “oltremodo difficile per gli addetti ai lavori monitorare l’uso da parte dei clienti di sacchetti portati da casa e verificarne l’idoneità senza evitare di creare contenziosi e confusione con la clientela”.
In conclusione per Carriera sarebbe almeno “auspicabile pensare di prendere sei mesi di tempo senza elevare da subito salate sanzioni per i commercianti che non rispettano la normativa vigente, per verificare gli effetti pratici scaturiti da un provvedimento del genere e dare la possibilità a consumatori ed esercenti di adeguarvisi gradualmente”.