Oggi, mercoledì 14 giugno, nel Duomo di Milano si svolgeranno i funerali di Silvio Berlusconi, venuto a mancare lunedì scorso all’età di 86 anni. Saranno funerali di Stato, come prevede la legge italiana per tutti gli ex capi di governo, il che vuol dire che le spese saranno a carico dello Stato e che verrà seguito un preciso cerimoniale.
Il governo, però, ha deciso che nel giorno dei funerali di Berlusconi ci sarà anche un giorno di lutto nazionale, che è una cosa diversa dai funerali di Stato e che in passato non era mai stato proclamato per un ex presidente del Consiglio (fanno eccezione solo Carlo Azeglio Ciampi e Giovanni Leone, che però a differenza di Berlusconi erano stati anche presidenti della Repubblica). La proclamazione del funerale di Stato, infatti, non è regolata da una legge precisa ma viene decisa di volta in volta su iniziativa del Consiglio dei Ministri.
Cosa prevede? Una circolare del governo del 2002 spiega che il lutto nazionale prevede l’esposizione a mezz’asta delle bandiere sugli edifici pubblici, e l’aggiunta di due strisce di velo nero sulle bandiere esposte all’interno. Nel periodo di lutto, inoltre, le autorità pubbliche si devono astenere da impegni sociali, ad eccezione delle manifestazioni di beneficenza.
La vita dei privati cittadini, invece, non viene toccata.