“Qualche tempo fa era corsa voce che per l’Orto Schinosa esistesse un progetto che lo destinava a luogo dove coltivare ortaggi. Se la voce rispondesse al vero, sarebbe proprio il caso di dire che la montagna ha partorito il topolino o, nella fattispecie, qualche chilogrammo di ortaggi. Dunque, un luogo storico di Bisceglie che rappresenta un piccolo ecosistema naturalistico nel cuore della città si troverebbe destinato ad ortalizio, interpretando alla lettera il significato corrente del termine”. È quanto si legge in un comunicato a firma dei soci dell’Associazione Oratoriani di Bisceglie, che chiedono delucidazioni all’Amministrazione Comunale in merito alla destinazione del sito cittadino.
“Eppure un gruppo di associazioni cittadine ambientaliste e no”, prosegue la nota dell’Associazione Oratoriani, “aveva elaborato un progetto inteso a riqualificare l’area come zona di protezione naturalistica e sede di eventi culturali, secondo il significato latino del termine ‘hortus’ che i Romani intendevano come luogo ameno in cui trascorrere del tempo libero. L’orto va inteso nel senso di parco culturale teso a recuperare specie autoctone in via di estinzione, piante che vanno categorizzate per scopi scientifici e per l’educazione dei visitatori. La proposta di progetto era stata inviata all’Amministrazione Comunale che però non si è peritata neppure di riscontrarlo, non foss’altro secondo i canoni di un galateo civico di base”.
“Del resto il finanziamento del progetto era stato fortemente sostenuto in seno al GAL, affinché lo stesso avesse esito positivo, cosa che poi si è verificata, senza alcun confronto con chi si era adoperato per la buona riuscita del finanziamento. Per altro c’era stato un incontro preliminare con il Sindaco in cui erano stati esposti gli intendimenti delle associazioni in questione; evidentemente nelle ipotesi delle scelte possibili che, francamente, limitate ad una coltivazione ortalizia tout-court, ci sembrano culturalmente limitate, la disponibilità espressa non ha trovato alcuna eco”.
“A che e a chi servirà coltivare a semplice orto un sito così importante per la città?”, è la domanda posta dai soci dell’Associazione Oratoriani. “Ci piacerebbe ricevere delle risposte che magari non modificheranno la destinazione, ma quanto meno dimostrerebbero la volontà di amministrare la città con il contributo di idee di tutti i cittadini, come sembrava dovesse essere il nuovo corso amministrativo della città”.