“Speranza, spirito fraterno, terra dell’incontro”. È quanto scritto su un piccolo striscione artigianale dagli ottanta Scout che sabato 23 maggio sono stati ospiti di Villa San Giuseppe in una giornata all’insegna dell’accoglienza e della socializzazione. I ragazzi, tra i 17 e i 21 anni (quindi “Rover” e “Scolte”) del Gruppo Scout-Agesci sono arrivati da Santo Spirito, Giovinazzo, Molfetta, Terlizzi, Trani, Barletta, Corato, Canosa, Minervino e Margherita di Savoia.
“Ci siamo divisi in gruppi e in ciascun gruppo gli operatori e gli ospiti hanno affrontato il tema dell’accoglienza, del percorso migratorio e delle prospettive future, cercando di demolire alcuni luoghi comuni”, racconta Ilaria Chiapperino, dell’Area Migrazione della Cooperativa Sociale Comunità Oasi 2, che gestisce l’ex struttura sanitaria facente capo alla Casa Divina Provvidenza in cui sono ospitati 70 richiedenti asilo politico (età media tra i 21 e i 22 anni) provenienti prevalentemente da Nigeria, Gambia, Mali e Senegal. “In tanti si chiedono ancora, per esempio, se i richiedenti asilo politico ricevano denaro, così come si sente ripetere con ignoranza. La risposta è no, se si eccettua il cosiddetto pocket money da due euro e cinquanta al giorno”, spiega l’operatrice di Oasi 2, che poi torna alla piacevole descrizione della giornata. “Alcuni ospiti hanno accompagnato i ragazzi e i loro capi a visitare gli spazi comuni della struttura e hanno raccontato loro come trascorrono la giornata e cosa hanno lasciato nei paesi di origine. Il pomeriggio si è concluso con un momento di musica animata dai bongo degli ospiti e da canti e danze che hanno coinvolto tutti fino alle 20.30”, ha concluso Ilaria Chiapperino, soddisfatta per la riuscita dell’iniziativa e per i nobili valori trasmessi alle giovani generazioni.
A suggello della giornata dedicata all’aggregazione e all’integrazione, alla cultura e alla lotta al pregiudizio, lo striscione portato dagli Scout a Villa San Giuseppe è stato firmato dagli ospiti stranieri ed è stato affisso nella struttura. Speranza, spirito fraterno, terra dell’incontro. Queste parole campeggiano a Villa San Giuseppe e sono certamente nei cuori dei ragazzi, italiani e stranieri, che hanno condiviso il loro tempo. Ma, chissà, forse anche sogni, speranze, desideri.