Project Management Advisor di Infront Italy Sport & Media, società leader nei settori del marketing e diritti televisivi sportivi. Da poche settimane è Direttore Generale del Comitato “Chianciano Terme Città Europea dello Sport 2019”, questi sono solo gli ultimi incarichi che impreziosiscono la bacheca del biscegliese Paolo Carito, tra i manager più importanti in ambito italiano e non solo.
Carito dal 2003 al 2016 è stato amministratore delegato della “Carito & Partners Factory”, una società di comunicazione per eventi, produzioni Tv e marketing sportivo. Tanti gli incarichi di prestigio ricoperti nell’ultimo decennio, da quello di Project Manager della cerimonia d’apertura dei Mondiali di Nuoto di Roma 2009, stesso incarico ricoperto per il Globe Soccer a Dubai nel 2010. Tre anni dopo è ideatore e produttore del Film-Documentario sulle Giornate Mondiali della Gioventù per conto di Rai Cinema, ed al tempo stesso Project Manager delle World Series dell’America’s Cup in quel di Napoli. Negli ultimi anni Carito è salito agli onori della ribalta sportiva occupando il ruolo di Direttore Marketing e Commerciale della Sampdoria dal 2014 al 2016 e Project Manager dell’Open d’Italia di golf per l’edizione 2017.
Per Paolo Carito però le radici e la sua città, Bisceglie, rimangono un punto di riferimento, anche se osservato da lontano, “Bisceglie ha enormi potenzialità di sviluppo”, dichiara, “la posizione geografica, il clima, le risorse provenienti dalla terra e dal mare sono solo alcuni aspetti che consentirebbero possibilità di attrazione turistica e investimenti”. Le idee sembrano piuttosto chiare e Carito le snocciola a ruota libera, “partirei senza esitazione dall’attuazione di politiche per attrarre investimenti pubblici e privati. E di pari passo mi preoccuperei della sicurezza della città. Negli ultimi anni ci sono stati dei campanelli d’allarme poco piacevoli. Raggiungere dei buoni risultati in questi due ambiti cambierebbe e migliorerebbe di molto il volto della città”. Ragionamenti e idee che lasciano presupporre modalità di intervento legate a progetti, i capitali”, sottolinea Carito, “vengono investiti laddove si dimostra la volontà di volerli attrarre. Creare i presupposti per una città sicura e che pensa in grande con una programmazione chiara e precisa è il migliore invito che si possa fare ad imprenditori locali e non, fondi di investimento pubblici e privati e progetti di finanziamento pubblici. In questo periodo storico”, dichiara il manager biscegliese, “si torna ad individuare ed investire in aree della sana provincia italiana, detti anche ambiti territoriali, da valorizzare perché in grado di offrire migliore qualità della vita rispetto ai grandi centri urbani e spazi in cui far convergere opportunità di impresa. Bisceglie ha tutte le prerogative descritte”.
La formazione di Paolo Carito ha una forte influenza sportiva, un passaggio sulla bontà del movimento biscegliese sembra naturale, “Bisceglie ha anzitutto una grande cultura sportiva. Molti dirigenti delle realtà sportive della città, che conosco personalmente, sono molto competenti e hanno grande passione. Questo permette una programmazione sensata e quindi al passo con le ambizioni della città in grado di accontentare l’interesse verso le diverse discipline sportive. Questa fotografia la rende particolarmente meritevole nella Bat e non solo. Ma mai accontentarsi e fermarsi”, ammonisce, “perché lo sport non è solo agonismo. E’ un linguaggio e l’agonismo non può che amplificarne il contenuto. Se penso alle politiche giovanili, di integrazione, di assistenza sociale sono certo che abbiano bisogno dei valori e dei principi del mondo sportivo”.
Bisceglie ha da poco in Angelantonio Angarano il suo nuovo sindaco, la città per Carito ha un posto speciale nel suo cuore, dove si lascia andare ad alcune considerazioni, “Il mio limite è che spesso nella mia città non riesco a trovare limiti. E non sto scherzando. Mi piacciono i colori che mi entusiasmano già da quando inizio ad avvicinarmi. Mi piacciono gli occhi dei miei amici, sono ancora quelli di un tempo, ed il calore della mia famiglia, imprescindibile. In più il cibo, il mare e l’accoglienza del luogo. Quando sono a Bisceglie, forse perché non sono impegnato con il lavoro, affronto tutto con la leggerezza di un tempo. Ci sono però cose che non sopporto, la sporcizia ricorrente degli ultimi anni, le buche e l’asfalto malandato delle strade, ma in generale la miopia nel pensare la città con ambizione. Ad Angarano”, continua, “chiederei di essere il sindaco di una città ambiziosa e di conseguenza di circondarsi di persone ambiziose, capaci di pensare in grande, di individuare opportunità in grado di far fare il salto di qualità alla città. Ce ne sono. Vanno intercettate. E con una squadra di grande qualità vanno alimentate”. Nel recente passato Carito avrebbe potuto essere un aiuto per Bisceglie ma così non è stato, “Bisognerebbe chiederlo ai sindaci che si sono avvicendati da quando ho iniziato a lavorare: Napoletano, Spina e Fata. Mi auguro, chiosa Paolo Carito, “di salire una sera su una ruota panoramica da cui si veda la città tutta illuminata e mentre gira di poter dire: ‘che bello tornare appena posso a Bisceglie’, ne vale la pena, è una delle città più belle della provincia italiana”.