Il rapporto con il passato è particolare: c’è chi vuole dimenticare e chi, non volendolo, lo fa. È il caso degli anziani. Ed è per questo che la dottoressa Ilaria Ciliberti, coordinatrice del centro diurno “Lasciati Raccontare”, ha voluto organizzare, lo scorso giovedì 11 maggio, insieme alla sua équipe, una breve escursione lungo le vie più conosciute di Bisceglie per stimolare la memoria degli ospiti della struttura, attraverso il ricordo.

La terapia della reminiscenza è infatti fondata su una metodologia di intervento focalizzata sugli eventi del passato, portati alla mente grazie a oggetti e/o luoghi a essi legati, stimolando la memoria grazie al ricordo. Succede comunemente che, nonostante deficit di tipo cognitivo, negli anziani rimanga intatta la memoria a lungo termine, legata ai propri avvenimenti passati, ai posti frequentati nella giovinezza, alle strade abitualmente percorse e alle tradizioni della propria città.

L’équipe del centro ha quindi pensato che una tranquilla passeggiata potesse stimolare i ricordi degli ospiti  e invogliare loro a raccontare e condividere il proprio vissuto ai presenti, aumentando, pertanto, il loro livello di autostima.

Oltre che dalla coordinatrice, gli anziani sono stati accompagnati dalla dottoressa Giovanna Todisco, archeologa specializzata e guida turistica abilitata della regione Puglia, dalla dottoressa Luigia Superti, psicologa psicoterapeuta, e dagli operatori del centro. Il gruppo ha potuto visitare la Torre Maestra e il castello svevo – angioino, con l’annessa chiesetta di San Giovanni in Castro, la chiesa di Sant’Adoeno e il Palazzo Tafuri, davanti al quale è stata raccontata la storia di Lucrezia Borgia e la leggenda legata alla nascita del sospiro. Il percorso, lungo la strada di San Leonardo, ha portato il gruppo a Palazzo Tupputi, del quale ha potuto ammirare androne e piano nobile.

Secondo quanto riportato dalla dottoressa Ciliberti, l’entusiasmo e la partecipazione dimostrati durante la passeggiata sono stati tali da stimolare, nel mentre e una volta rientrati al centro, la volontà di raccontare aneddoti legati proprio ai luoghi visitati, confermando l’effetto benefico della terapia della reminiscenza sia sulla memoria che sul tono dell’umore dei soggetti coinvolti.