7 Aprile 2023 –  

“Non decidiamo dove nascere ma abbiamo il diritto di scegliere dove vivere e morire”

Questo il leitmotiv che nella giornata di ieri ha accompagnato la commemorazione delle vittime del naufragio di Cutro organizzata dalla Onlus Oasi 2 San Francesco che da sempre si occupa di realizzare progetti di accoglienza rifugiati e richiedenti asilo.

In questi giorni infatti la comunità è stata custode della Croce di Cutro, realizzata con i pezzi di legno appartenenti all’ imbarcazione naufragata sulla spiaggia di Steccato di Cutro il 26 Febbraio scorso.

La vicenda di Cutro rappresenta una delle pagine più nere della storia di accoglienza degli ultimi anni. Si tratta del sinistro marittimo avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 e che ha interessato un caicco partito dalla Turchia e carico — secondo le testimonianze raccolte — di almeno 180 migranti, tra cui molti bambini. L’ imbarcazione in difficoltà di navigazione si arenò su una secca a poche decine di metri dalla costa di Steccato di Cutro, nei pressi della foce del fiume Tacina. L’impatto espose il natante alla violenza delle onde del mare tra forza 4 e forza 5, che rovesciarono e distrussero l’ imbarcazione.

Alle prime ore dell’alba del 26 il bilancio appariva già drammatico: il caicco sbriciolato veniva ormai trasportato dalla risacca e decine erano già i corpi distesi sulla sabbia. In poche ore furono 81 i corpi già recuperati, ma il mare molto mosso continuava a restituire di ora in ora cadaveri di uomini, donne e bambini. Tristemente note alle cronache le foto dei corpi di donne e bambini, e anche di neonati senza vita che il mare ha restituito sulla costa.

Davanti alla Croce di Cutro, nel cuore della settimana santa e del Ramadan, ha avuto luogo una preghiera ecumenica assieme agli ospiti del progetto SAI Trani- Bisceglie, in memoria di questa strage di vite umane. 

La cerimonia svoltasi nella location di Bisceglie Approdi ha visto anche la partecipazione del Primo Cittadino e di Don Franco della Parrocchia Santa Maria di Passavia, in rappresentanza della diocesi di Molfetta alla quale per tutto aprile sarà affidata la Croce di Cutro. 

Voci di preghiera cattolica, musulmana e buddhista hanno arricchito la cerimonia attraverso la lettura di passi scelti dei testi sacri (sia in arabo che in italiano) eseguita da alcuni giovanissimi ragazzi dell’associazione Melampo, la comunità di minori stranieri non accompagnati.

Il tragitto della Croce di Cutro partita dalla Diocesi di Crotone e giunta sino alle Terre di Don Tonino Bello, sottolinea la sostanziale tradizione di accoglienza che accomuna le due terre e che mette in comunicazione due Diocesi così vicine, seppur geograficamente distanti.

A concludere, la lettura da parte di Don Franco del Discorso della Montagna (Vangelo secondo Matteo 5,1-7,29), quale manifesto programmatico del Cristianesimo in cui molto si insiste sul punto di vista di Dio sulla storia. Una preghiera di pace e fratellanza volta a rimarcare- qualora qualcuno se lo fosse scordato- l’ indissolubile legame tra Chiesa dell’ Accoglienza e Chiesa di Dio, che vive e sopravvive nell’ impegno di essere prima Padri (e Madri) e subito dopo Fratelli (e Sorelle).

A fare da cornice alla suggestiva cerimonia lo straordinario scenario di Bisceglie Approdi, arricchito dalla imponente opera di arte urbana presente sulla parete del CPIA BAT “Gino Strada” ormai dallo scorso Luglio. Quasi un memorandum dall’ alto quello di Daniele Geniale intitolato “Umani in Cima”, per tenere sempre a mente l’ importanza dell’ aiuto per chi viene dal mare.