Si ha molto spesso, in occasione di conferenze, incontri, meeting tematici, la sensazione di trovarsi nuovamente davanti a uno sterile, vacuo, improduttivo appuntamento dal sapore di déjà vu o addirittura, originale sì, ma inutile ai fini diò che dovrebbe o potrebbe trasmettere ai partecipanti.
“Perché non ci capiamo?”, incontro organizzato venerdì 7 marzo presso l’Auditorium Santa Croce da Pandora Bat, In.Con.Tra, SinergieLab e patrocinato da Amministrazione Comunale e Provincia BAT, si è rivelato, al contrario, un interessante contenitore di spunti di riflessione, un valido strumento per diradare le nubi in campo affettivo e sentimentale, un incontro in cui a relazionare vi erano donne e uomini (un uomo) competenti, diretti, preparati, mai banali.
Quanto comunichiamo? Cosa comunichiamo? Cosa rispondiamo al partner? Quanto è logora una storia? Quali sono i campanelli di allarme che ci indicano più o meno chiaramente che una storia è al capolinea, che non ha più nulla da raccontare? Quali ostacoli frapponiamo tra noi e l’Altro?
“L’amore non esiste, è l’effetto prorompente di dottrine moraliste sulle voglie della gente, è il più comodo rimedio alla paura di non essere capaci a rimanere soli”, così recita una nota e recente canzone del trio Fabi-Silvestri-Gazzè, ma in realtà non dovrebbe essere così, non può ridursi a questo.
Un appassionante e coinvolgente percorso dell’amore nella letteratura, nella storia, nelle diverse epoche, a partire dal Medioevo, è stato tracciato dalla pedagogista Imma Balestrucci. L’amore platonico che non prevede interazione sessuale, la tirannia d’amore, l’amore profano, moralmente lecito, e l’amore cortese contrapposto all’Eros. Boccaccio vede l’amore come un’attrazione, una forza della natura che sfugge dai freni e che non si cura delle condanne della morale cristiana, l’amore è vitalità e dignità. Petrarca, invece, lo vede più come una fiamma ardente, un peccato che strazia. Cambia poi l’accezione di amore, il modo di viverlo, nel corso dei secoli. Dall’era dell’industrializzazione in poi l’amore diventa progettualità, costruzione di una prospettiva relazionale efficace e comune e poli rilevanti divengono la comunicazione, la condivisione e la relazione. Non più io + tu, ma coppia.
Analitica, dettagliata la relazione di Antonella Papagni, counselor, la quale, dopo aver sottolineato l’etimologia del termine ‘amore’ (dal latino ‘amuovere’: scuotere, sconvolgere), ha elencato quali debbano essere gli elementi indici di un amore sano: comunicazione efficace, fiducia, crescita dell’autostima, fa stare bene, il corpo è vitale e in pieno benessere, libertà di esprimersi, rispetto della persona, del suo corpo, delle sue scelte e la voglia di costruire assieme. L’amore sano arrichisce. E non toglie mai. Interessante anche l’accurata distinzione tra amore incondizionato e quello condizionato, quest’ultimo indicatore di opportunismo e tornaconto personale. La dott.ssa Papagni ha sottolineato che, sì, l’amore può finire ed è necessario essere consapevoli del logoramento ed essere capaci di interrompere un rapporto per il benessere personale e per rispetto verso il partner.
Una relazione d’amore dev’essere appagante. Questa la regola dettata dalla counselor Renata Rana nel corso del suo intervento. Quando tale situazione non è presente allora si parla di coppie ‘disfunzionali’, invischiate in relazioni ‘tossiche’ e fondate sul malessere. Nelle coppie disfuzionali emergono la volontà di cambiare l’altro, la gelosia, le ripicche e i comportamenti infantili e i giochi psicologici tesi a svalutare l’altro. L’amore non deve somigliare a un’altalena, a un continuo ondeggìo tra il tirare a campare e l’assecondare, tra la necessità di rispondere a regole morali e la mancanza di forza per far finire una storia consunta e spenta e dunque nociva per entrambi i soggetti. La coppia, in questo caso, è profondamente irrisolta.
Le conclusioni sono state a affidate a Massimiliano Mascitelli, medico psichiatra e formatore, il quale ha incentrato la sua relazione sulla decisiva importanza della comunicazione e sul bisogno di non sentirsi al centro dell’universo-coppia, ma di condividere progettualità, desideri e anche timori.
A rappresentare l’Amministrazione Comunale l’assessore ai servizi sociali Dora Stoico, l’assessore alla pubblica istruzione e alle politiche giovanili e sportive Vittoria Sasso e il vice sindaco Vittorio Fata presenti anche i consiglieri comunali Enzo Di Pierro e Natale Monopoli. Moderatore dell’incontro è stato il giornalista Carlo Sacco.