Uffici postali di tutta la Puglia e la Basilicata a rischio ingorgo a partire da oggi primo aprile sino ad almeno metà mese, a comunicarlo è la segreteria interregionale della Slp (Sindacato Lavoratori Poste) Cisl. A rallentare le operazioni quotidiane dei 400 uffici postali presenti nelle due regioni sarà un capillare piano assembleare che coinvolgerà circa 4000 lavoratori.
Il motivo della mobilitazione è stato espresso a chiare lettere dal Segretario generale del Slp Cisl di Puglia Basilicata, Nicola Oresta: “Nessuna implementazione degna di nota, nessuna riorganizzazione tesa a migliorare l’efficienza di impianti e strutture, nessuna visione sulla più grande azienda di servizi del nostro Paese – osserva Oresta – ma solo novità legate a chiusure e razionalizzazione degli uffici, abbattimento consistente degli organici, un aggressivo impianto disciplinare teso a contestare e licenziare la risorsa più importante per Poste Italiane, ossia i lavoratori e le lavoratrici”. Secondo Slp Cisl si vorrebbe snaturare l’essenza stessa dell’azienda postale con l’introduzione e vendita di prodotti finanziari ad alto rischio capitale, dinamica che sarebbe assolutamente non compresa dalla clientela che quotidianamente entra negli uffici postali, da sempre orientata al risparmio e che pretende investimenti cauti, sicuri e a bassissimo rischio. “La Cisl Poste – aggiunge Oresta – è fortemente preoccupata per le pesanti ricadute sul personale e sull’intera clientela, quella dei piccoli risparmiatori, che perderebbe un riferimento certo e insostituibile all’interno del Paese. La Cisl Poste – conclude – esorta tutte le Forze Politiche, le Pubbliche Istituzioni, le Associazioni ad occuparsi del dossier Poste, al fine di cautelare un grande patrimonio imprenditoriale della collettività, messo oggi fortemente a repentaglio da scelte incomprensibili e nebulose, in ossequio al moderno concetto di discontinuità rispetto al passato che rischia di travolgere anche ciò che di buono si è costruito in questi ultimi anni”.