Si è tenuta ieri, 30 maggio, presso il Museo Diocesano la premiazione della 3° edizione del concorso “Tutti insieme, me compreso!” rivolto a bambini e ragazzi diversamente abili che si sono cimentati in vari ambiti. L’evento, creato dall’associazione “Pianeta Down” e patrocinato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) ha visto la partecipazione di scuole provenienti da tutta Italia. Le scuole vincitrici sono state:
– Categoria arti figurative: Scuola materna Monticelli Brusati (Brescia)
– Categoria multimediale: Scuola materna “S. Teresa del Bambin Gesù”, Marene (Cuneo)
– Categoria arti figurative: Scuola primaria “Gian Giorgio Trissino”, Sandrigo (Vicenza)
– Categoria multimediale: Scuola primaria “Primo Comprensivo Lissone”, Lissone (Monza Brianza)
– Categoria letterario: “I.C.N. 1 Mogliano Veneto”, Mogliano Veneto (Treviso)
– Categoria arti figurative: Scuola secondaria di primo grado Istituto Comprensivo “Galilei-Parini”, Busto Arsizio (Varese)
– Categoria multimediale: Scuola secondaria di primo grado “I.C.S.” Italo Calvino”, Catania
– Categoria arti figurative: Scuola secondaria di secondo grado “ISIS Leonardo da Vinci”, Portogruaro (Venezia)
– Categoria multimediale: Scuola secondaria di secondo grado “Il Tagliamento”, Spilimbergo (Pordenone)
– Categoria letterario: Scuola secondaria di secondo grado “IISS Gigli”, Rovato (Brescia)
– Premio unico: Scuola secondaria di primo grado Istituto Comprensivo “Galilei-Parini”, Busto Arsizio (Varese)
Si sono alternati alla consegna dei premi e alla visione degli elaborati dei ragazzi gli interventi di personalità di spicco quali il Sindaco Francesco Spina, la senatrice Laura Bignami, il presidente dell’associazione “Pegaso” Leonardo Mancini, la presidentessa dell’associazione “Pianeta Down” Martina Fuga e il consigliere Ilaria di Prima, 27enne affetta dalla sindrome di Down che ha raccontato la sua esperienza vissuta durante l’adolescenza. Il tema analizzato è stato appunto la diversità: diversità vista non come sinonimo di emarginazione, bensì come pilastro dell’individuo, come si evince dalle parole di chiusura della Bignami: “La parola, finalmente non è “uguale”, la parola magica che viene fuori è “diverso”, perché siamo tutti diversissimi. E quindi grazie, Ilaria, perché mi accetti come sono”.